«Primo atto: dopo la nostra ultima denuncia pubblica sugli enormi costi della raccolta porta a porta che i lizzanesi stanno sostenendo, più di 1 milione e 250.000 euro l’anno e senza più dotarci di buste per la raccolta che dobbiamo comperare di tasca nostra, ecco che arriva il secondo regalo dell’ultimo consiglio comunale: l’aumento della TASI applicando la massima aliquota prevista dalla legge, il 2,5 per mille!!» E’ quanto si legge in una nota del Circolo Sel di Lizzano, che prosegue: « Non solo: tale aliquota verrà applicata anche a quei cittadini che non sono raggiunti dai servizi basilari come acqua, fogna e illuminazione. Inoltre la massima aliquota 0,99% verrà applicata ai possessori di seconde case, mentre i possessori di case di lusso e ville vedranno un’aliquota del solo 0,40% con la detrazione di 200 euro!!!!
La stessa aliquota verrà applicata anche ai fabbricati produttivi, quindi aziende, commercio, artigianato etc. Nel decidere le aliquote i nostri amministratori con a capo “il giusto tra i giusti” non hanno assolutamente tenuto in considerazione le distinzioni tra case di lusso e non di lusso, tra zone servite (acqua, luce, fognature) e zone non servite, tra case con un unico residente e case con più residenti. Né si sono preoccupati di non soffocare le attività produttive come gli artigiani e i negozianti.
Non è importante. La cosa importante è tassare, incassare e non dare! Fanno rima questi verbi con un verbo più importante: dimissionare!
Complimenti! Complimenti! Complimenti!
Qualcuno – aggiunge la nota del Circolo Sel di Lizzano – pubblicamente ha avuto l’ardire di difendere tale decisione, ma mentre i comuni limitrofi applicano quote più basse, i cittadini di Mottola addirittura NON PAGHERANNO LA TASI!!!!!!
Pensate che sia finita qui? No , siamo una comunità ricca di risorse e fantasie, sicuramente degni di quella storia che è nostra madre da secoli: il teatro greco-romano.
Secondo atto: la nostra città sale alla ribalta in radio e sui giornali grazie ad un temerario riparatore di fontane pubbliche da tutti soprannominato Robin, per analogia con il famosissimo Robin Hood che toglieva ai ricchi per dare ai poveri.
Il nostro compaesano Robin, che le forze dell’universo continuino ad assisterlo, ha avuto l’ardire di sostituire alcuni rubinetti di fontane pubbliche in paese (dette vedovelle) dalle quali usciva pochissima acqua, rendendole così funzionanti e utili per chi l’acqua a casa ancora non ce l’ha. Il sindaco durante l’ultimo consiglio comunale ha comunicato che il comune sporgerà denuncia contro ignoti per aver deturpato le fontanelle pubbliche. La vicenda è stata raccontata persino su Radio Uno, ed il nostro sindaco è stato a sua volta intervistato, dalla stessa emittente ed ha avuto la sfacciataggine di affermare che le fontane andavano lasciate in quello stato perché emblema di antico design archeologico; che la cittadinanza non è certo a favore dell’ormai famoso Robin (che ci auguriamo riesca a sistemare altre fontane ancora inutilizzabili) e che se qualcuno a Lizzano non è raggiunto dai servizi di acqua e fogna è perché in zone periferiche si è permesso di costruire la propria abitazione abusivamente.
Francamente – continua la nota del Circolo Sel di Lizzano – oltre al danno non possiamo accettare la beffa di essere presi in giro e definiti abusivi, quando da cittadini abbiamo pagato salatamente oneri di concessione per costruire le nostre case e dopo decenni non abbiamo ancora l’acquedotto. Ad onore di cronaca l’acqua serviva le case già nell’antica Roma dalle nostre parti.
Terzo atto: il 17 settembre scorso la giunta comunale ha deliberato di rateizzare il pagamento del contenzioso che fa capo alla zona sulla quale sorge Piazzetta San Nicola (ma ahimè non sarà l’ultimo). Noi lizzanesi, solidali come sempre nella nostra storia sin dalle origini, dovremo pagare a partire da questo anno in corso per terminare (si spera) entro il 2018 la modica cifra € 991.985,96, praticamente due miliardi delle vecchie lire.
La vicenda di questo contenzioso partita nel lontano 1993, riporta alla cronaca un primo giudizio in favore dell’Amministrazione Comunale, un secondo giudizio di Appello che riconferma il primo ed un terzo giudizio della Cassazione che ribalta i primi due verdetti e ci condanna al pagamento. La suddetta cifra sommata ai due contenziosi dello scorso anno porta approssimativamente ad un totale di un milione ed ottocentomila euro, circa tre miliardi e mezzo delle vecchie lire.
Della serie: i lizzanesi pagano le tasse, non hanno i servizi e il comune ci paga i contenziosi.
Noi di Circolo Sel Lizzano – conclude la nota, abbiamo ormai accertato che il primo cittadino di Lizzano rilascia affermazioni false agli organi di stampa. Che possa dire che la colpa dell’aumento delle tasse sia tutta del governo centrale, potremmo anche discuterne (nei paesi limitrofi non accade), che Robin deturpi le fontanelle, francamente è divertente e ci fa sorridere tutti.
Non accettiamo però che nel giro di un anno e mezzo di amministrazione la cittadinanza sia stata costretta a pagare mutui a vita per tre miliardi e mezzo delle vecchie lire a fronte dei contenziosi sugli espropri che il Comune ha perso.
Siamo stanchi di pagare senza ricevere servizi in cambio ed è ora che il nostro primo cittadino abbia il coraggio di dare le dimissioni per accertata incapacità sua e della sua giunta di amministrare in maniera chiara, onesta e di buon senso.»