«Interventi beni culturali: una precisazione: i fondi sono regionali, e non del Mibact come erroneamente riportato da alcune testate, e servono per 20 interventi di recupero di parchi e teatri antichi.» Gianni Liviano, neo assessore al turismo della Regione Puglia, chiarisce in una nota ufficiale sul sito della Regione le modalità di assegnazione dei fondi per gli interventi a favore dei beni culturali, che vedono completamente assente la provincia di Taranto, una ricorrenza peraltro non certo occasionale.
«Venti progetti – spiega Liviano – che rappresentano l’atto finale delle procedure negoziate che si sono svolte tra la Regione Puglia, il segretario regionale del Mibact e la Soprintendenza archeologica della Puglia finalizzate, appunto, all’individuazione degli interventi sulle aree e parchi archeologici e sulla rete di teatri antichi in Puglia. Si tratta di un finanziamento che ricade nell’Accordo di programma Quadro Beni e attività culturali ricompreso nella delibera Cipe 92 del 2012. Una misura che riguarda la precedente amministrazione regionale e che si è concretizzata in questa, della quale faccio parte da poche settimane e che mi ha visto quale firmatario del documento finale, con la conclusione delle procedure negoziate.
Ma quello che più mi preme sottolineare – aggiunge l’assessore Liviano – è il rammarico provato per aver dovuto constatare come Taranto sia esclusa dai finanziamenti. Un fatto, questo, che ripropone le difficoltà della città dei due mari a proporre progetti e a candidarsi a iniziative di valorizzazione del suo immenso patrimonio archeologico, sicuramente non secondo a nessuno.
L’appello – conclude l’assessore regionale all’Industria turistica e culturale – è affinchè la nostra realtà non perda occasioni di implementazione turistica e di ulteriore crescita culturale. Gli interventi, che riguarderanno venti tra parchi archeologici (14) e teatri antichi (6), sono finalizzati al recupero e alla valorizzazione delle aree individuate, ad una migliore fruizione delle stesse nonché a favorire la ricerca scientifica e a migliorarne le conoscenze del patrimonio archeologico della regione Puglia.»