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«Il 6 luglio 2016, Kent Fisher, «vice president general manager», Responsabile della gestione dei fornitori di Boeing-aerei commerciali, si lamentava – un’ennesima volta – «per la non conforme qualità e per il considerevole deterioramento di performance, che comportano una eccessiva rilavorazione della produzione a Grottaglie e provocano conseguenti ritardi nella consegna dei pezzi finiti, da spedire a Charleston (South Carolina, USA)» (cfr. Sole24Ore).» Lo ricorda una nota del Movimento Politico Culutrale “Libera…Mente” Popolari di Grottaglie.

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«A riscontro delle dure contestazioni – prosegue la nota, Mauro Moretti, Amministratore Delegato di Leonardo-Finmeccanica, così rispondeva: «le attività di Grottaglie hanno manifestato sin dall’avvio forti criticità, registrando perdite negli esercizi passati per centinaia di milioni di euro, poiché l’Azienda, allora Alenia, non fu in grado di garantire un’adeguata gestione e controllo del processo produttivo, anche a fronte di un contratto estremamente impegnativo verso Boeing». «La Società aveva esternalizzato numerose parti importanti del ciclo produttivo, ma anche attività come la programmazione e il controllo qualità». «Anche per questo motivo, nel sito operavano molti lavoratori interinali». Inoltre, lo stesso Moretti aggiungeva: «vi sono stati intollerabili atti di sabotaggio e di boicottaggio, con pesanti ricadute sulla produzione e in particolare sulla sua qualità, con ovvi effetti nel rapporto con il cliente Boeing». «Leonardo¬Finmeccanica ha presentato denuncia alla magistratura e ha coinvolto i sindacati e i lavoratori». «Con il nuovo corso aziendale si è già provveduto a una ristrutturazione, avendo avviando un processo di reinsourcing delle attività più pregiate del ciclo industriale e, con questo, procederemo anche alla assunzione stabile dei necessari lavoratori interinali» (Sole24Ore).

Ma già il 29 luglio 2016 – ricorda ancora la nota del movimento grottagliese, Moretti, rispondendo alle domande degli analisti, comunque affermava: «stiamo ricostruendo tutto il processo industriale del programma B787, stiamo riconsiderando ogni cosa e stiamo ottenendo risultati importanti». «Non abbiamo problemi». «Ho parlato con Boeing ai più alti livelli e ho spiegato la situazione» (AdnKronos). «Siamo vicini al raggiungimento del break even (pareggio) a fine anno, per la Divisione Aerostrutture» (Conference call sul semestre, Il Sole 24 Ore Radiocor Plus). Ebbene, nell’arco di appena tre settimane, noi improvvidi lettori, abbiamo seguito lo scambio tra Boeing (il più grande produttore aeronautico del mondo) e Leonardo-Finmeccanica (la più grande holding pubblica industriale d’Italia), registrando, a nostro avviso, sul programma B787, posizioni ed emozioni piuttosto forti e contrastanti, espresse molto chiaramente da ambo le parti dialoganti. In poche parole e stando alla recente cronologia della cronaca, Boeing ha prima rimproverato a Leonardo-Finmeccanica di aver «considerevolmente deteriorato le proprie performance operative …provocando … per la non conforme qualità … conseguenti ritardi nella consegna dei pezzi finiti». Leonardo-Finmeccanica ha subito accusato il colpo, riconoscendo che «le attività di Grottaglie hanno manifestato sin dall’avvio forti criticità» e che, per giunta, «vi sono stati intollerabili atti di sabotaggio e di boicottaggio interni», quasi a descrivere una contingenza, se non insanabile, almeno pesantissima e quasi fuori controllo.

Però, nel breve volgere di 23 giorni, quella congiuntura, in apparenza assai negativa, è improvvisamente cambiata. Tanto che Leonardo-Finmeccanica, «ben tetragona ai colpi di ventura» ha solidamente riconsiderato: «non abbiamo problemi»; «abbiamo parlato con Boeing ai più alti livelli e abbiamo spiegato la situazione»; «siamo vicini al raggiungimento del break even (pareggio) a fine anno, per la Divisione Aerostrutture». In tutto ciò, Boeing ancora tace.

Quindi è evidente – conclude la nota del Movimento Politico Culutrale “Libera…Mente” Popolari di Grottaglie, che, qui adesso, qualcosa non torna per logica e non quadra per fatti. Sulla questione, che da cittadini esponiamo, crediamo possa risponderci e darci rassicurazioni solo il Sindaco e il suo Assessore alle attività produttive.
Siamo fiduciosi.»

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