Oggi 29 giugno la Cristianità festeggia la festa di San Pietro e Paolo. Questo giorno a Grottaglie alcuni anni fa aveva un significato particolare forse unico nel suo genere. Si celebrava infatti la “festa delle trombe”. Si trattava di una manifestazione folkloristica che fu introdotta nel nostro paese dagli Ebrei.
Come scrive lo storico Ciro Cafforio il suono delle trombe, in terracotta e costruite in loco, si cominciavano ad udire dai primi vespri della vigilia fino a tutta la notte del 29 giugno. I ragazzi le cominciavano a “provare” già alcuni giorni prima in modo soft senza alterare la quiete cittadina.
Poi man mano che giungeva il giorno della festa cominciavano a suonare a tutta forza allietando di gioia la sera della vigilia ed il giorno successivo fino a notte fonda. Il massimo del frastuono veniva raggiunto proprio nei pressi della Chiesa di San Pietro. A notte alta il suono cessava e non si risentiva più per un anno in quanto subito dopo le trombe in terracotta venivano distrutte. La festa, che in passato fu osteggiata da vari vescovi perchè il frastuono provocato dal suono delle trombe veniva considerato irriverente nei confronti del Signore, non venne più celebrata per alcune decine di anni fino a qualche anno fa.
Infatti grazie all’ impegno di alcune associazioni culturali in Via Forleo (“lu pinninu”) nel piazzale antistante la Chiesetta di San Pietro è possibile ascoltare il caratteristico suono delle trombe di terracotta insieme a canti e poesie. Ma il giorno di San Pietro e Paolo a Grottaglie non era ricordato solo per la festa delle trombe. In questo giorno infatti le ragazze praticavano uno strano rito per cercare di prevedere se a breve avessero trovato marito.
La pratica era molto simile a quella della Santa Monica di cui abbiamo già parlato. Il rituale era il seguente: le ragazze salivano sul terrazzo di una casa ed ognuna di loro teneva in mano un sassolino. Una volta giunte davano le spalle al muretto del terrazzo e quindi anche alla sottostante strada.
A questo punto senza vedere lanciavano dietro di loro il sassolino dicendo la seguente frase: ”Pi San Pietru e pi San Paulu, menu la petra e sconnu la manu, e la menu rripa rripa, prima lu rufianu e ppò lu zitu!”. Detto questo le ragazze si precipitava subito in strada per verificare dove fossero caduti i sassolini che avevano lanciato cercando di interpretare come sarebbe potuto andare il loro possibile futuro fidanzamento.
A questo punto mi pare doveroso fare una raccomandazione alle nostre ragazze. All’ epoca le strade non erano trafficate come oggi e quindi i sassolini dal terrazzo si potevano lanciare, oggi questo rituale potrebbe rivelarsi essere molto pericoloso.