“Carne a ci legge!”. A qualcuno di noi sarà capitato qualche volta di leggerlo su qualche muro. Magari scritto con uno spray di colore rosso in stampatello maiuscolo con l’ immancabile puntino sulla lettera i. Una frase sicuramente di cattivo gusto, grezza, cafona, ma che se ci si riflette un po’ sopra nasconde tanti significati e non esagero se dico che potrebbe essere considerata come il “manifesto della nostra cultura popolare, l’ epitaffio della nostra esistenza”.
Può averlo scritto chiunque, non necessariamente un ragazzino in vena di trasgressività. La frase invita chiaramente gli altri, coloro che leggono ad andare a quel paese in modo incondizionato fossero pure amici e parenti. Pertanto non è da considerasi cattiva o offensiva ma espressione tipica della nostra boriosità, “sbafanteria”. E’ una bravata fine a se stessa, senza doppi fini ibrida fra la voglia di protagonismo e l’ anonimo invito agli altri a farsi i fatti “di casa loro”.
Infatti “carne a ci legge” è un semplice ammonimento verso colui che si è fermato a leggere a non rifarlo più ed a camminare dritto per la sua strada senza indugiare su cose che non lo riguardano. Ma perchè proprio “carne”? Si potrebbe anche scrivere “scemo a chi legge” o “idiota a chi legge”. Ma forse rispetto a carne sarebbe più offensivo. Infatti nel nostro dialetto “carne” lo si dice più spesso anche a chi si conosce, in modo amichevole. Come per esempio : ”Carne Totò!”, “Vuè Ggì, scusa non ci ti sta canuscea!”.
Addirittura a chi viene detto “carne” si scusa anche. Alcuni trovano che sia più genuino e più amichevole salutare dicendo “carne!” che non “ciao!” o “buonasera!”. Con questo ora non vorrei esaltare gesti villani e poco eleganti ma solo sottolineare che qualunque cosa detta o scritta prima di essere oggettivamente giudicata andrebbe interpretata alla luce del contesto socio-culturale da cui proviene.
Francamente non so quale sia esattamente l’ altro significato della parola carne nel nostro dialetto. La corrente di pensiero dominante farebbe riferimento alla sfera sessuale maschile. Ma la cosa potrebbe non essere così scontata. La verità è che in realtà non ha nessun significato fino a divenire parola astratta come un semplice “ciao”.
La differenza? Rispetto a “ciao” ha un significato più ampio in quanto potrebbe riassumere un “ciao” detto ad un conoscente accompagnato da un aggettivo, il più delle volte detto mentalmente, che sottolinea che non esiste uno buon feeling con quella persona.
Il “carne a ci legge” allora potrebbe assumere mutevoli significati che dipendono appunto proprio da chi legge. Qualcuno potrebbe inalberarsi sentendosi preso in giro a qualcun’ altro la scritta potrebbe strizzare l’ occhio rivelando una sintonia di vedute verso la vita trasformando il carne in ciao.