Sono ancora le donne, i loro corpi, le loro suggestioni e le loro passioni ad essere al centro di “Visionaria”, la mostra che espone le opere realizzate da Loredana Ballo nell’arco di circa due mesi, seguendo le suggestioni stimolate dalla lettura di “La prova del miele”.
Chi già conosce l’opera di Loredana Ballo non faticherà a riconoscere anche in questa opera il suo tratto caratteristico e personale; alla stessa maniera non potrà non notare come l’artista abbia maturato una evoluzione artistica che la dirige – probabilmente – verso nuove tematiche e diverse modalità espressive.
Non vi sono certezze e punti fermi nelle opere di Loredana Ballo, ciascuna seduce e avvolge lo spettatore come il velo di cui sembrano rivestite alcune delle opere ritratte, che affidano solo alla luce degli occhi il compito di comunicare, nel senso etimologico del termine.
Opere forse spiazzanti per qualcuno, già a partire dei titoli, a volte brevi, come in “Essa”, “Parvenza”, “Trasparenza”, “Visionalia”; altre volte lunghi, senza per questo dire troppo o di più degli altri, cone nell’esemplare caso de” Libro dello Shaykn al Sayutinel XII secolo per donne e uomini contemporanei”.
L’eros ed il pathos della donna sono sempre presenti, a volte evocati già nei titoli delle opere (“Di sesso arabo nella City”, “Dei piaceri promessi in paradiso”), altre volte platealmente mostrati o sapientemente evocati nel disegno, nel chiaroscuro delle ombre e nella sfacciata esuberanza dei colori.
Opere in cui la rappresentazione del tutto è spesso affidata ad una parte del corpo, gli occhi soprattutto, ma anche gambe, braccia, bocche e labbra. Anche dove il corpo è mostrato, non lo è mai del tutto, c’è un particolare celato, che sfugge, che si nega, che quasi costringe lo spettatore a completare l’opera nel suo sguardo, immaginando ciò che l’artista non ha voluto mostrare.
In tempi in cui l figura, ed ancor più il corpo della Donna è fin troppo sfacciatamente mostrato , Loredana Ballo mette insieme le sue donne a mostrare quasi due aspetti dell’eterno femminino: le opulente nudità e le essenziali silhouette che ricordano tanto le donne velate di scuro delle processioni religiose del Sud Italia che le fedeli dell’Islam arabo coperte dai loro burqua.
Ed è il mondo arabo l’altro elemento da cui non si può prescindere, presente senza prevalere, richiamato in causa come un ouroboro dal libro che ha dato ispirazione alle opere come dagli arzigogolati caratteri della scrittura araba, dallo scuro dagli occhi, dal corvino dei capelli ritratti nei quadri.
Se è vero come è vero che le opere d’arte parlano un loro linguaggio che non necessita di troppe parole altrui, i quadri di Loredana Ballo si esprimono sicuri ed intriganti come le donne che rappresentano, presenti ma mai scontate, sensuali senza volgarità, disposte a dare e dire molto a chi abbia la voglia e la capacità di ascoltarle con gli occhi e col cuore.
La mostra “”Visionaria” è allestita in via San Francesco de Geronimo, nel cuore del centro storico ed è aperta sino al 31 agosto con ingresso libero dalle ore 19,00 alle 22,30 (solo la domenica anche dalle 10,00 alle 12,30)