E’ ispirata alla statuetta di Satyria sul delfino (così la definì il Soprintendente Gino Felice Lo Porto) al Museo MarTA l’opera dello scultore Aldo Pupino per il XVIII Premio Satyrion per l’Archeologia Edizione 2017.
Il prezioso premio in argento 925, unicum, riporta a sbalzo e cesello il profilo delle baie del mito (Saturo e Porto Pirrone) ai lati del promontorio già occupato da Achei, Iapigi, Spartani, Romani; vi domina e rivive la Ninfa di Saturo: Satyria figlia di Minos cretese, sposa di Poseidon dio del mare da cui generò Taras; per i coniugi Pupino, coautori del premio sin dalle prime edizioni, l’ex voto del MarTA, concepito con un piedistallo che solleva in alto delfino e nubenda, pare ricordo di un vero e proprio monumento alla divinità delle sorgenti di Saturo e di riti sacri nuziali praticati nella vallecola delle sorgenti; il manto ha infatti attinenza con le spose. Il prestigioso riconoscimento sarà consegnato all’archeologo prof. Carlo Rescigno 3 settembre Castello Muscettola su indicazione del Comitato Scientifico composto dai Soprintendenti archeologi Maria Piccarreta e Luigi La Rocca, dalla Direttrice del marTA Eva degli Innocenti, da Mario Lazzarini e Giovanna Bonivento Pupino esperti rispettivamente di archeologia subacquea ed archeologia della Magna Grecia e toreutica tarantina.
Realizzati dallo scultore ceramista Pupino anche i medaglioni in terra bianca dipinta ed invetriata in cui prevale il colore turchese omaggio alla mediterraneità del sito in cui per la presenza delle sorgenti di acqua dolce si diressero i Parteniai da Sparta a fondare nel 706 a.C. la colonia di Taras. E’ infatti incisa la frase dell’Oracolo di Delfi in cui la Sibilla di Apollo recita: Satyriòn toi doka Tarantàte pìona dèmon oikèsai kai pìona Japyghessi genèstai (Antioco) e cioè Ti dò da abitare Satyrion ed il fertile demos di Taras e di diventare il flagello degli Iapigi; gli emblemi ceramici saranno assegnati come riconoscimenti speciali per la professione e per l’arte a: Antonio Minelli regista e attore, Antonio Tramonte medico chirurgo e storico della medicina, Giuseppe Montanaro imprenditore e filantropo della cultura, Francesca Cannella musicologa ed al violinista Francesco Greco.
Un premio che nella ideazione artistica è omaggio alla Ninfa, la sposa divina, ed alla sacralità del luogo la cui stipe votiva nel santuario della Sorgente fu scavata negli anni 1973-1977 dalla Soprintendenza Archeologica di Taranto rivelando migliaia di reperti immessi purtroppo anche nel mercato clandestino ed antiquario; quest’anno i Pupino hanno arricchito l’immaginario del Premio Satyrion anche con medaglioni “fermacarte” in terracotta trattata secondo le antiche tecniche coroplastiche tarantine, in cui si assommano immagini significative ricavate dalle monete: il personaggio sul delfino con tridente e vaso fa la libagione sotto lo sguardo di una figura femminile; tra le onde la scritta TARAS nome della città spartana e la frase Taras epì Satyrion bebaota e cioè Taras salda sopra Satyrion, riportata da Diodoro, attinente alla recente interpretazione sull’ ubicazione di Satyrion sotto la Città Vecchia in quanto Satyrion altro non fu che il nome della Taranto achea e messapica prima dell’arrivo dei Greci.
Saranno consegnati questi omaggi realizzati nel laboratorio ceramico dell’Associazione di Promozione Sociale Kerameion Onlus, finalizzata anche alla valorizzazione del patrimonio culturale, agli amministratori di Leporano sindaco Angelo D’Abramo, vicesindaco Iolanda Lotta, assessore Francesco Fusco, Presidente Pro Loco Leporano Antonella Falcioni, Presidente Premio Satyrion per l’Archeologia Luciano Sardiello come stimolo a realizzare a Leporano il progetto dei Pupino di un monumento di arte contemporanea in cantiere nel laboratorio Kerameion per ricordare l’antica Satyrion pregreca su cui Leporano affonda le sue radici.