«Ieri a Bari l’audizione del sindaco di Taranto in IV Commissione dove si discute la Legge speciale. Io e il mio gruppo Direzione Italia abbiamo sempre collaborato e ringrazio anche gli altri consiglieri non tarantini che hanno colto la problematica e sono con noi a dare il loro contributo.» Lo dichiara il consigliere regionale Renato Perrini.
«Ho sostenuto questa legge – rimarca l’esponente ionico di Direzione Italia, perché è un mio dovere, ma torno a dire che il provvedimento, al momento, é solo un Libro dei Sogni. È un contenitore pieno di parole, ma vuoto in quanto a realizzazione dei progetti, con molta probabilità servirà per continuare a discutere e a discutere ancora, in convegni e tavole rotonde. Se da un lato è servita a coinvolgere la comunità, dall’altro è rimasta una legge sulla partecipazione, l’ennesima di cui non abbiamo affatto bisogno. Attori principali, torno a dire, dovrebbero essere imprenditori e tecnici, quantomeno per capire quanto può essere realmente realizzato. Condivido poi le parole dello stesso sindaco di Taranto quando dice che la legge “non può essere fatta solo di buoni propositi” e che forse sarebbe il caso di prevedere già risorse per rendere concreta l’attuazione del dispositivo.
Non è assolutamente mia intenzione sminuire il tema – conclude Perrini, e non voglio che passi il messaggio che sono contrario per partito preso a questa Legge, ma non posso raccontare ai tarantini che sarà la soluzione ai loro problemi e che sarà la legge della “svolta” per il territorio. Sarebbe mentire.»