«Alla luce della ufficializzazione del parere negativo espresso dal Consiglio Comunale al progetto ‘Tempa Rossa’, Legamjonici ha inviato ulteriori informazioni alla Commissione Europea che integrano la petizione n. 1107/2011 nella quale vengono evidenziate tutte le criticità ambientali e quelle connesse alla direttiva Seveso sui rischi di incidenti rilevanti dello stesso progetto.» E’ quanto afferma l’associazione “Legamjonici contro l’inquinamento“ in un comunicato a firma di Daniela Spera.
«Il documento inviato – prosegue il comunicato di Legamjonici contro l’inquinamento – mette in evidenza il conflitto esistente tra il parere negativo espresso dal Consiglio Comunale e la palese volontà da parte dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di autorizzare il progetto ‘Tempa Rossa’.
Restano tuttavia delle perplessità su quanto stabilito dal Comitato Tecnico Regionale (CTR) e dall’Ing. Ciaccia, rappresentante del Comune di Taranto all’interno del CTR. Tale ente si occupa della valutazione dei rischi di incidenti rilevanti per stabilimenti industriali esistenti e per i nuovi progetti. Come è noto, il CTR ha approvato il Rapporto Preliminare di Sicurezza, rilasciando il nulla osta di fattibilità ad Eni raffineria per il Progetto ‘Tempa Rossa’.
Se l’Ing. Ciaccia ha espresso parere favorevole lo ha fatto dunque entrando apparentemente in conflitto con le motivazioni che hanno spinto il Consiglio Comunale a dare parere negativo.
Abbiamo più volte chiesto al consigliere comunale Gianni Azzaro, capogruppo di maggioranza (PD) – continua Legamjonici contro l’inquinamento – di poter ricevere l’Ing. Ciaccia per accedere nel più breve tempo possibile a tutta la documentazione necessaria alla verifica di tutti i pareri espressi e per avere un confronto. Nonostante la disponibilià manifestata, il consigliere Azzaro non ha mai provveduto a fissare un incontro con l’Ing. Ciaccia.
Appare evidente – conclude il comunicato di Legamjonici contro l’inquinamento – la netta contrarietà della politica locale a ricevere la parte di cittadinanza più informata, forse per il timore che vengano fuori scomode verità?.»