Il saper marciare tutti insieme verso gli obiettivi, avere una classe politica capace di lottare per il benessere comune, rinunciare alla triste e dannosa scelta dell’abbandono della grande industria che ha fatto grande la città e che, se resa compatibile con l’ambiente e la salute, può rappresentare non solo il passato.
Sono questi alcuni dei principali temi emersi nel corso del convegno organizzato l’altra sera dal Rotary Club Taranto Magna Grecia alla presenza di un folto e qualificato pubblico e di numerose autorità cittadine e rotariane del Distretto di Puglia e Basilicata , prima fra tutte la governatrice Mirella Guercia. Tema dell’incontro era “Taranto e la Puglia nelle sfide del prossimo decennio”. Intanto, guardando ai tre argomenti accennati sopra, c’è da dire che la coesione non è mai stata una delle virtù dei tarantini e, dall’apertura delle porte ad Annibale, questa carenza è stata frutto di ogni male; che tra le numerose e qualificate presenze spiccava l’assenza della politica, a partire dal sindaco preoccupatosi solo di inviare, per un saluto, un suo assessore; e che proprio per l’auspicato risanamento dello stabilimento siderurgico occorrerebbe una forte volontà politica a tutti i livelli, a partire dal basso per arrivare molto in alto.
I lavori sono stati aperti dal presidente del Rotary Club organizzatore, Marcello D’Ippolito, che ha dovuto dare la triste notizia della scomparsa di Tonino Argento, notissimo imprenditore, già presidente di Confindustria Taranto, della Camera di Commercio, consigliere nazionale del Banco di Napoli e tantissimi incarichi di alto livello. Un uomo che, a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, ha segnato una stagione importante per Taranto. E’ stato osservato un minuto di silenzio anche perché due figli dello scomparso, Angelo e Francesco, sono soci del Club.
La parola è poi passata al direttore di Telenorba, Enzo Magistà, che ha coordinato i lavori facendo intervenire, di volta in volta , il presidente di Confindustria Taranto, Enzo Cesareo, l’industriale barese Michele Vinci (ma di origini tarantine) , componente del Consiglio naz. Confindustria, e di Federico Pirro, docente di storia dell’industria all’Università “Aldo Moro”. “Senza Taranto, la Puglia non sarebbe la stessa, e viceversa”, è stato detto per sottolineare la necessità di una compattezza non solo cittadina, ma regionale. E per ricordare le eccellenze, le “cose buone” di una regione che, anche grazie a Taranto e nonostante la crisi siderurgica, resta – per Pil industriale – l’ottava regione italiana e la seconda del Mezzogiorno; che è prima per crescita del turismo; che ha un comparto agroalimentare pregiato e in crescita; che il porto di Taranto, anche se oggi in sofferenza, è sempre più centrale nel Mediterraneo col raddoppio del Canale di Suez.
E poi le eccellenze specifiche del Tarantino: uno dei più grandi birrifici a Massafra; le industrie martinesi di abbigliamento competitor internazionali; le macchine agricole del gruppo Blasi di Manduria tra le prime in Italia; e le bistrattate aziende subappaltatrici, in realtà preziose per sapienza tecnica e macchinari. Insomma, criticità e prospettive per Taranto e la Puglia, senza dimenticare la grande sfida di tornare comunque a fare siderurgia in maniera europea e non ottocentesca.
Ha chiuso i lavori l’intervento della governatrice del Distretto, Mirella Guercia, che ha sottolineato l’impegno del Rotary – forte delle grandi professionalità al proprio interno – a discutere e a trovare soluzioni per il bene comune: “A questo servono i rotariani!” Ha concluso con soddisfazione.