«“Noi siamo quello che facciamo ripetutamente. Perciò l’eccellenza non è un’azione, ma un’abitudine”: nel IV secolo a. C. il filosofo Aristotele si esprimeva con queste parole, alludendo chiaramente al fatto che raggiungere i massimi livelli in un’azione, in un ambito, in una attività non può assolutamente essere un caso fortuito, non è un episodio sporadico, ma rivela una certa attitudine, una predisposizione, una volontà, una tenacia che si fanno scelte ponderate, volute, ripetute e costanti, insomma, in una parola, diventano “abitudine”.» Lo scrive in una nota la Prof.ssa Daniela Annicchiarico, per il Liceo Moscati.
«Gli Esami di Stato appena conclusi – prosegue la nota – hanno dimostrato chiaramente tale assunto: al liceo Moscati di Grottaglie, difatti, diretto dalla prof.ssa Anna Sturino, ben 31 sono stati gli alunni che hanno evidenziato questa costanza, questa preparazione, questa abitudine a raggiungere i massimi livelli non solo nella preparazione scolastica, ma anche nella formazione umana, nello sviluppo delle capacità critiche, nell’elaborazione di un pensiero autonomo e dinamico, tutte qualità riconosciute dalle commissioni che hanno operato presso il liceo grottagliese.
Questi i nomi degli alunni del Moscati che hanno conseguito il massimo dei voti e riportato la lode: Bergantino Alessandra, Bridano Leporale Monica, Cicala Filomena Myriam Bernadette, Pagano Serena (indirizzo classico); Monaco Daniele (scienze applicate); Cavallo Marica, Logiacco Annalisa, Bonfrate Simone (indirizzo scientifico);
Ecco, invece, i 100: Carlucci Michele, Sanarica Ilenia, Sasso Giulia (indirizzo classico); Borsci Emanuela, Lista Ilaria (liceo linguistico); Sansolini Serena, Scialpi Ettore, Tomaselli Aurelio (scienze applicate); Danese Denise, Intermite Enrica, Ligorio Letizia, Ruotolo Ilaria (scienze umane); Bromo Francesco, Bromo Davide, Fornaro Roberta, Nigro Arianna, Cordella Fabiana, Granieri Marina, Annicchiarico Martina, Lazzaro Samuel, Manigrasso Giuseppe, Pignatelli Michele, Venuti Giordano (liceo scientifico).
Ragazzi davvero in gamba, dunque, giovani che sicuramente, viste le premesse, riusciranno a raggiungere grandi traguardi poiché, come affermava Montesquieu, “il primo movente che dovrebbe spingerci a studiare è il desiderio di accrescere l’eccellenza della nostra natura e di rendere un essere intelligente ancor più intelligente.“»