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«Era il 7 Ottobre u.s. quando, a seguito della notizia pubblicata dagli organi di stampa in relazione all’assegno vitalizio che il Presidente Vendola si accingeva ad incassare, per l’ammontare di oltre 5.000,00 euro mensili, il movimento giovanile in Puglia lanciò una grande mobilitazione con centinaia di condivisioni su Facebook e gli altri social network chiedendo, attraverso l’hasgtag ironico #nikysvuotaletasche, che l’ex governatore Vendola rinunciasse al beneficio e chiedesse alla Regione Puglia di utilizzare le risorse rivenienti per l’istituzione di un fondo di garanzia finalizzato a premiare idee imprenditoriali vincenti di giovani pugliesi.» Lo ricorda in una nota Mimmo Lardiello, coordinatore regionale Forza Italia Giovani Puglia.

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«Ad oggi – prosegue Lardiello, dopo più di tre settimane, la domanda che il movimento giovanile ha rivolto direttamente all’ex Presidente Vendola attraverso un tweet, che si invia in allegato al presente comunicato stampa “@NichiVendola che ne dici di restituire vitalizio e contributi? Magari costituendo fondo per imprese giovani?” giace incredibilmente senza risposta!
Si scrive incredibilmente perché di solito il fu Presidente Vendola, personalmente o attraverso uomini del suo staff, è solito rispondere con particolare velocità alle domande dei suoi “occasionali” interlocutori sul popolare social network. Ma evidentemente il leader si Sinistra Ecologia e Libertà, ha “dimenticato” di rispondere alla nostra domanda. Ricordiamo che il leader di SEL a 57 anni potrà riscuotere ogni mese un assegno di 5618,00 euro lordi a cui vanno aggiunti i circa 5mila euro al mese che percepisce come ex deputato (fino a eventuale rielezione in Parlamento).

Il vitalizio è lo stesso assegno che Vendola, impegnato su tale fronte in primissima linea, aveva fatto eliminare nel 2012, quando l’allora Governatore ottenne consensi e complimenti, salvo poi far inserire il successivo Aprile 2013 poche nuove righe alla norma approvata pochi mesi prima, rimandando la cessazione del vitalizio alla consiliatura successiva.

Così oggi Vendola può incassare il suo assegno mensile – conclude Lardiello. Il suo mandato in Puglia è durato da maggio 2005 a luglio 2015, maturando sette anni e mezzo di contributi fino al giorno dell’abolizione dei vitalizi. Noi non ci arrenderemo! Insisteremo nel chiedere che la nostra richiesta venga accolta e non esiteremo ad intraprendere nuove iniziative in questo senso!»

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