Isola del Borgo antico - città vecchia di Taranto
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«Il tema scottante dell’emergenza abitativa sul nostro territorio non può essere lasciato ai margini del dibattito sulle politiche sociali. Ecco perché bisognerà intensificare il confronto con tutti gli attori del territorio, provando anche a condurre una battaglia di dignità e legalità in un settore in cui spesso si annidano ombre e vere e proprio ingiustizie.» Così Luigi Lamusta, già segretario generale della FILLEA CGIL di Taranto e responsabile del dipartimento industria e sicurezza della segreteria provinciale, dallo scorso 14 aprile nuovo segretario provinciale del SUNIA, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari della provincia di Taranto. Lamusta prende il posto del segretario dimissionario Donato Pascarella chiamato ad altro incarico.

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«I recenti episodi di cronaca riportano il tema del diritto alla casa tra le urgenze da affrontare su un territorio che deve comprimere sempre più gli spazi di precarietà dei nostri concittadini, costretti già a fare i conti con perdite occupazionali, contrazione dei redditi e un crescente bisogno di salute – dice Lamusta – Per questo sarà indispensabile richiamare a responsabilità i principali interlocutori, richiedendo immediatamente nuovi tavoli di confronto con tutti i Comuni (a cominciare da quello di Taranto) e l’Arca Ionica (ex IACP).»
Un confronto che Lamusta riformula subito in termini di contrattazione.

«Stanno per essere emesse nuove cartelle per il recupero dei canoni pregressi – dice il nuovo segretario del SUNIA Taranto – ma il nostro obiettivo non deve essere solo la quadratura dei bilanci, quanto l’improrogabile necessità di dare un tetto da chi ormai da anni è in graduatoria e non vede riconoscersi un diritto costituzionale. Un diritto che va esercitato nel massimo della trasparenza e legalità anche scovando situazioni di illegalità diffusa che vanno a scapito di molte famiglie ancora in difficoltà.»

Luigi Lamusta poi richiama l’impegno per il settore che viene dalle opportunità del CIS. «Il recupero del patrimonio immobiliare della città vecchia va fatto pensando al bisogno di casa e senza nessun intento speculativo – termina il segretario del SUNIA – così come va finalmente rivolto lo sguardo al recupero dell’esistente bloccando definitivamente insensate politiche urbanistiche di espansione che non fanno altro che creare altro isolamento e emarginazione

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