«Taranto deve disegnare il proprio domani. Ben dice il presidente dell’Ance del capoluogo ionico, Paolo Campagna, che riflette sulla necessità di agire subito, perché il tempo passa velocemente, perché il futuro è già arrivato.» lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo in commissione Lavoro per il Gruppo Misto alla Camera dei Deputati.
«Ance – ricorda la parlamentare ionica – invita a dare spazio e ossigeno al fermento ‘che non può restare confinato sotto la cenere’, chiede alle istituzioni di scegliere nella direzione di una Taranto sostenibile e innovativa, di percorrere la via della diversificazione economica. Una visione, o forse meglio un sogno, che condivido pienamente. Ma è d’obbligo fare i conti con la realtà, con le decisioni della politica, che già nei mesi scorsi ha scelto di non cambiare. Perché per cambiare, per dire basta ad un inquinamento che uccide e che continuerà a farlo nei prossimi decenni, serve coraggio. Quel coraggio che la politica, in gran parte, non ha. Roma ha scelto di investire in una strada senza uscita, in un’Ilva che non ha le potenzialità per divenire azienda virtuosa. Roma ha deciso che Taranto sarà ancora Ilva, o poco più di Ilva. Questa è la realtà alla quale pare impossibile sottrarsi. Proprio per questo chiediamo al presidente Emiliano, che sembra avere consapevolezza del dramma vissuto da Taranto, azioni forti, a sostegno della città e a tutela della salute dei tarantini.
Occorre ossigenare un’economia primaria, ad oggi avvilita – conclude l’On. Labriola, e il turismo, anche attraverso il potenziamento del porto e l’apertura dello scalo di Grottaglie ai voli civili.»