Taranto e il Museo MARTA saranno protagonisti di Freedom – Oltre il confine, il programma televisivo italiano di genere divulgativo, trasmesso in prima serata dal 20 dicembre 2018 con la conduzione di Roberto Giacobbo.
Avventura, scoperta, indagine. Roberto Giacobbo ci conduce in un viaggio alla ricerca della conoscenza caratterizzato dal desiderio costante di andare oltre per scoprire l’ignoto e farsi stupire dalle meraviglie della natura e della storia.
Venerdì quindi il MArTA sarà protagonista di Freedom – Oltre il confine, alle 21.25 su Italia Uno. Con Roberto Giacobbo conosceremo meglio la storia dell’atleta di Taranto, le cui ossa hanno svelato molti segreti sull’importanza culturale e rituale dello sport nel mondo antico.
L’atleta di Taranto, con il mistero sulla sua vita e soprattutto della sua morte, sarà protagonista della settima puntata della nuova stagione di “Freedom – oltre il confine”, la trasmissione condotta da Roberto Giacobbo, in onda il prossimo venerdì 19 febbraio alle 21.25 su Italia 1.
Nella puntata di venerdì, la Puglia sarà al centro di un’indagine su dei veri e propri “cold case” del passato.
Il noto conduttore televisivo, infatti, dopo la visita nel Laboratorio di Antropologia Fisica dell’Università del Salento, dove si studiano gli scheletri ritrovati nell’area di Roca Vecchia, vicino a Lecce, farà un incontro ravvicinato con l’atleta più importante nella storia dell’archeologia i cui resti vennero rinvenuti nel 1959 nell’imponente tomba di via Genova a Taranto.
È lui, il misterioso scheletro dell’atleta morto tra il 500 e il 480 a.C., conservato nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, ad incontrare la troupe di Freedom che grazie al campione tarantino racconterà anche molti segreti sull’importanza culturale e rituale dello sport nel mondo magno greco.
“La Tomba dell’Atleta è un unicum all’interno del patrimonio archeologico mondiale – spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – ed è per questo che sarà a breve oggetto di uno studio più approfondito, bioarcheologico e paleopatologico. I resti scheletrici dell’atleta sono stati già in passato sottoposti a studi e analisi che ne hanno rilevato alcuni caratteri antropologici e paleonutrizionali. L’analisi degli elementi in traccia presenti nelle ossa ha anche mostrato un contenuto significativo di arsenico. Oggi, attraverso l’evoluzione degli studi biomedici e paleopatologici, sarà possibile da un lato confermare o smentire alcune delle acquisizioni passate, dall’altro ottenere nuovi dati e chiarire alcune ipotesi scientifiche che sono state ventilate su ergonomia, presenza di tossici (arsenico) e patologie del famoso atleta di Taranto. Attraverso il nostro nuovo progetto di ricerca, potremo quindi giungere alla soluzione di un giallo che appassiona da sempre studiosi, esperti e visitatori di tutto il mondo”. “Si tratta di un grande atleta, testimonianza dell’importanza culturale, geo-politica e sportiva della Taranto antica – continua la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – ecco perché dovrebbe essere omaggiato dagli sportivi di tutto il mondo, come simbolo del valore della pratica sportiva”.
Il servizio è stato realizzato con il supporto logistico di Apulia Film Commission e del Comune di Taranto.
L’appuntamento con le immagini e il racconto da Taranto è per venerdì 19 febbraio alle ore 21.25 su Italia Uno.