«Presidente, la Puglia attende segnali di attenzione: Gargano e Xylella siano i fronti su cui misurare un cambiamento di rotta». Lo scrive in una nota indirizzata al presidente del Consiglio, il senatore pugliese Dario Stefàno in cui dice di essere “amareggiato per l’ennesima prova di quello che appare come un endogeno disinteresse nei confronti della Puglia e dei pugliesi”.
Il là è partito dalla notizia sull’esclusione della provincia di Foggia e del Gargano dagli aiuti attribuiti al Fondo di Solidarietà provenienti dall’UE e che saranno destinati ad altre 5 regioni italiane, anch’esse colpite dagli eventi alluvionali dello scorso autunno. «La Puglia – sottolinea Stefàno – sta attraversando una crisi che manifesta, sotto diversi aspetti, acute fibrillazioni a cui la politica ha il dovere di fare fronte con adeguati strumenti e rimedi. Da un lato, l’emergenza Xylella ribadisce l’incomprensibile comportamento dalla Commissione Europea, che ha dato il suo avallo all’embargo imposto dalla Francia, in modo univoco e non negoziato, a 102 tipi di piante cosiddette ospiti, nonostante il rischio di infezione dalla sub specie italiana (pauca) sia ascrivibile a solo 15 di esse. Dall’altro il diniego ai contributi per il Gargano, in quanto non è stato inserito dal Governo nella richiesta inviata lo scorso febbraio all’UE, fa il paio con l’iniziale esclusione dalle sospensioni tributarie da parte del MEF. Vicende diverse che però alimentano allo stesso modo l’ostilità nei confronti di organismi che impongono le loro decisioni, peraltro ingiuste, e di un governo che sembra non assumere adeguate iniziative.
Ci troviamo dinanzi a realtà messe a dura prova da tragici eventi calamitosi – conclude Stefàno – per questo Le chiedo di garantire che anche la popolazione del Gargano possa ricevere pari strumenti e pari opportunità per riprendere e ricostruire quanto il fango ha spazzato via. Mentre, relativamente all’emergenza Xylella, auspico che l’incontro del 15 aprile a Bruxelles, a cui prenderà parte anche l’ambasciatore italiano presso il Parlamento Europeo, possa riportare il giusto equilibrio in questa vicenda che, indubbiamente, vede la Puglia schiacciata da una determinazione tanto smisurata quanto prepotente».