«Il Nidil Cgil Taranto il 21 luglio 2016 ha promosso un Tavolo nella camera del lavoro Provinciale della Cgil Taranto, dove i protagonisti sono stati i lavoratori della provincia di Taranto impiegati in diversi settori dall’agricoltura alla siderurgia, realtà produttive diverse, ma accomunate dalle stesse forme di contratto precario.» A fornire un resoconto è Lucia La Penna, segretaria Generale dell’organismo sindacale.
«A parlare – racconta ancora La Penna – sono stati: Maria, una bracciante agricola con contratto di somministrazione; Antonio, un operaio di una ditta dell’indotto Leonardo ( Alenia Grottaglie) con contratto in somministrazione; Cataldo , operaio a tempo indeterminato con una agenzia di somministrazione e utilizzato presso Leonardo (Alenia Grottaglie); Daniele, operaio staff leasing presso azienda farmaceutica; Antonella, Chiara, Lucia , collaboratrici a progetto presso diversi call center; Antonello, somministrato presso azienda agroalimentare; Domenico, somministrato presso Arif (Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali.); Angela, collaboratrice a progetto presso SPRAR ( servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati)
Una platea variegata, sicuramente una rappresentanza di realtà, che offre però lo spaccato di un mercato del lavoro frastagliato, un Tavolo che ha raggiunto gli obiettivi che come organizzazione sindacale ci siamo posti:
Dare un volto ai lavoratori precari, perché è semplice parlare di numeri e percentuali, analisi obiettive e distaccate, dimenticando che dietro quei numeri c’è la vita , l’esistenza, la quotidianità di queste donne e uomini; ci sono mutui da pagare, bollette da onorare, figli da crescere e istruire, ci sono sfratti, ci sono stenti, ci sono incertezze e paure, ci sono lacrime, c’è la rabbia, ma c’è anche la forza che ti spinge a non mollare…tutto questo i numeri non lo dicono, ma a parlare sono solo le storie di ognuno.
Con i lavoratori precari, con i diretti interessati, abbiamo analizzato la situazione occupazionale della provincia ionica, abbiamo analizzato lo stato della contrattazione all’interno delle aziende e ci siamo posti nuovi obiettivi da raggiungere dal punto di vista della conquista di diritti e delle tutele.
Dai dati forniti dal Servizio Agenzia Lavoro e Formazione Professionale della provincia di Taranto – prosegue Lucia La Penna – emerge quanto segue:
Alla data del 31 dicembre 2015
DISOCCUPATI 78.385
INOCCUPATI 38.874
OCCUPATI 143.742
Alla data del 30 giugno 2015
DISOCCUPATI 78.480
INOCCUPATI 39.188
OCCUPATI 143.874
Alla data del 30 giugno 2016
DISOCCUPATI 77.953
INOCCUPATI 38.694
OCCUPATI 149.210
Alcuni dati interessanti al 30 giugno 2016:
Tra i disoccupati la fascia di età principalmente colpita è quella tra i 36-44 anni (sono 20.446) e 45-54 anni ( sono 20.738 )
Tra gli inoccupati la fascia più coinvolta è quella tra 18-26 anni (sono 11.011.)
Tra gli occupati la fascia tra 36-44 anni (con 42.329 lavoratori.)
Gli avviamenti al lavoro vedono:
Il 53,70 % impiegati in agricoltura
Il 5,59% in industria
Il 40,54% nei servizi
Dato mancante 0,17%
Le forme contrattuali utilizzate per gli avviamenti al lavoro sono:
Lavoro a tempo indeterminato 6.04%
lavoro a tempo determinato 90,52% (comprende somministrazione, contratti a progetto, apprendistato, tirocini, lavoro intermittente, domestico.)
Altro 3,44%
Sicuramente il dato sulla disoccupazione è preoccupante – commenta la segretaria generale del Nidil Cgil Taranto, ma una riflessione è da fare anche sul dato concernente la qualità del lavoro, e i numeri sono molto preoccupanti, perché avere un contratto a tempo determinato, significa non avere stabilità lavorativa e quindi non avere stabilità di vita, significa alternare momenti di occupazione con periodi di non lavoro.
Non bisogna ragionare solo sul lavoro che non c’è, come Nidil Cgil riteniamo importante ragionare anche sulla qualità del lavoro, sulla forma contrattuale e quindi sulle tutele e i diritti di un lavoratore, perché altrimenti il rischio che corriamo è cadere nel ricatto del dover scegliere lavoro o diritti.
Su questa questione non scendiamo a compromessi, rivendichiamo il diritto al lavoro, ma al lavoro vero, quello tutelato, quello che ti permette di lavorare salvaguardando salute e dignità di uomo e di lavoratore.
In questa direzione procede il lavoro che svolge il Nidil, in sinergia con le altre categorie della Cgil, cercare di trasformare il lavoro precario, in lavoro stabile, attraverso non solo il riconoscimento di diritti contrattuali, di diritto di precedenza, ma attraverso una contrattazione inclusiva, che in questi anni ci ha permesso di far fare ai lavoratori che cerchiamo di rappresentare dei piccoli passi in avanti.
Importante – conclude Lucia La Penna – è ricordare che il nidil Taranto conta una rete di Rsa, lavoratori precari che hanno con coraggio accettato di portare il sindacato, i diritti, le rivendicazioni in azienda, tra i loro colleghi precari.
Piccole, ma importati conquiste siamo riuscite ad ottenere grazie all’impegno di questi giovani delegati, come anticipazioni ferie in aziende siderurgiche che discriminavano i somministrati, ho il pagamento di stipendi arretrati per collaboratori a progetto, riconoscimento di maternità per lavoratrici in somministrazione.
Sicuramente c’è tanto da fare, ma non ci tiriamo indietro e il nidil Taranto vede nella campagna nazionale del Nuovo Statuto dei lavoratori e lavoratrici una possibilità perché il filo conduttore del nuovo testo è il riconoscimento di eguali diritti per tutti.»