«La recente operazione anticaporalato realizzata dai Carabinieri delle Stazioni di Marina di Ginosa e Crispiano, costituisce la conferma di una consolidata realtà in cui lo sfruttamento della manodopera in Agricoltura e la svendita della dignità delle persone, hanno raggiunto livelli che superano di gran lunga la tolleranza sociale.» Lo dichiara Antonio La Fortuna, segretario generale della FAI CISL di Taranto Brindisi.
«Le tre vittime sfruttate, di cittadinanza nord africana, di età compresa tra i 25 ed i 35 anni, stando alle cronache – spiega la nota sindacale – avrebbero dovuto prestare la loro fatica per 9 ore al giorno al costo di circa 3 euro all’ora, sebbene muniti di regolare permesso di soggiorno; di fatto venivano sfruttati e ricattati con la promessa di una futura regolare assunzione.
La Fai Cisl territoriale reputa meritoria la suddetta operazione ed estende un plauso anche al nucleo investigativo distaccato presso l’Ispettorato del Lavoro (Nil).
L’espansione ripugnante del caporalato in Agricoltura, nonostante la L. n. 199/2016 abbia introdotto strumenti e disposizioni repressive importanti, dimostra quanto ancora occorrerà lavorare sul versante della prevenzione del fenomeno, quanto sia necessario costituire le cabine di regia presso le Inps territoriali al fine di monitorare e promuovere anche le buone pratiche presenti sul territorio.
Elemento di fondamentale importanza è quello dei servizi di trasporto in Agricoltura, rispetto ai quali la titolarità istituzionale e finanziaria ricade sulla Regione ed è proprio su questo tema importante che è convocato un incontro il prossimo 28 giugno presso la Prefettura di Taranto.
Auspichiamo che le risorse sperimentali messe a disposizione dalla Regione Puglia possano essere, quanto prima, fruite da quelle aziende sane che contribuiscono positivamente alle ricadute economiche ed occupazionali del territorio di Taranto.
La centralità della persona nel lavoro – conclude La Fortuna – per noi rappresenta un principio intangibile e non negoziabile, pertanto continueremo la nostra battaglia sindacale assieme alle nostre strutture regionali e nazionali, affinché si realizzino programmi di sistema su collocamento e mercato del lavoro, su trasporti e alloggi, su integrazione e assistenza sanitaria, su sicurezza e legalità.»