Leonida di Taranto
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Pubblicata, in tiratura limitata, una Cartella tra parole e immagini dal titolo “La donna di Magdala” di Pierfranco Bruni con la Concept Design di Francesca Londino.

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Un percorso poetico “straziante e dolce” sulla figura di Maria Maddalena nel suo legame con Cristo sulla linea di una lettura “eretica” o apocrifa.
Un esemplare di alta prospettiva poetica e di impatto emotivo e immaginario che si muove tra la devozione e la conoscenza con una forte Prefazione di Micol Bruni e una Post Fazione profondamente articolata a confronto (o in risposta) di Marilena Cavallo.
La figura della donna di Magdala, come la chiama Pierfranco Bruni, assume i contorni di una grandiosità in cui il mito e il sacro si vestono di un misterioso scavo sublime ed estetico, il cui senso è dato dallo sguardo.
Lo sguardo, infatti, nel linguaggio di Pierfranco Bruni assume una rilevanza comunicativa di straordinaria potenza divina e proprio attraverso lo sguardo si vive la Passione e l’Amore in un intreccio in cui il senso è dato da una profonda sensualità che motiva tutto il lavoro nelle belle immagini create da Francesca Londino.
“Una indagine alla Giuseppe Berto con La Gloria, sottolinea Micol Bruni, che riporta, come stile ed eleganza al Cantico dei Cantici in una visione in cui la lezione di Tommaso, ovvero il Prima Vangelo, diventa fondamentale. Bruni prosegue nel suo viaggiare tra il mondo eretico, apocrifico e gnostico per dare un senso di verità al legame tra Fede, Passione e Resurrezione guardando con molta attenzione, fuori dalla logica dei sinottici, al mistero della Maddalena”.
Le schede che compongono la Cartella sono dieci e sono ben rappresentate da una dimensione che ha elementi onirici che si sinergizzano con il mistico senso del camminamento.

Si tratta della prima delle cinque Cartelle sulle quali sta lavorando Pierfranco Bruni. La prossima riguarderà Giuda, ovvero “Il canto di Giuda”, poi seguiranno una su Maria di Nazareth, un’altra sul Cantico dei Cantici di Samuele e la quinta su Gesù e la Croce.
Bruni non è nuovo a questa metafisica dell’anima nell’attraversamento cristiano tra Occidente ed Oriente. Sotto una permanenza religiosa si vive il disegno del tempo immortale che si pone come radice poetica e come ricerca ontologica.

La donna di Magdala e l’uomo di Nazarth si incontrano e si parlano in un incipit singolare tra mistero, “eresia” e contemplazione.

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