“Non è la diatriba fra chi rende in modo più efficiente servizi pubblici, né vogliamo recriminare alcun primato del lavoro pubblico su quello privato o viceversa, affermiamo solo il desiderio di far comprendere che i suoi indirizzi politici potrebbero non tradursi in effettivi risparmi, vanificando gli obiettivi che Lei sta perseguendo. ” Così la Cisl Funzione Pubblica, in riferimento all’ipotesi di esternalizzazione del servizio di Igiene urbana, avanzata dal Sindaco di Grottaglie, continuando a nutrire forti perplessità sul piano aziendale da cui non si evincono elementi di economicità per la casse comunali, ha inoltrato al primo cittadino una nota illustrativa delle proprie argomentazioni, a firma di Aldo Gemma, Segretario generale territoriale e di Mimmo Muliere, responsabile per la Cisl Fp del Dipartimento Autonomie Locali.
“Inoltre – prosegue la nota sindacale, non crediamo che il servizio pubblico reso sino ad oggi sia deprecabile soprattutto in considerazione che non si provvede, oramai da tempo, ad elaborare un piano del fabbisogno del personale che potenzi l’attuale organico.
Questo avrebbe potuto eventualmente sostituire l’attuale da inserire, anche con breve formazione a costo quasi zero, in attività manutentive o in attività nelle quali si rischia il collasso solo per andare in ferie; l’obsolescenza dei mezzi può essere una ragione per affermare la sua tesi. Ma nel piano aziendale non abbiamo potuto verificare l’incidenza di soluzioni alternative che sarebbero state prove inconfutabili per avvalorare l’indirizzo politico. Della serie, questo è il piatto, prendere o lasciare.
Le abbiamo sempre dimostrato grande capacità di ascolto e di condivisione di un generale progetto volto a valorizzare, giorno dopo giorno, il Paese delle Ceramiche. Non abbiamo mai osteggiato il rinnovamento, anzi ne siamo forti sostenitori – concludono i rappresentanti della Cisl Fp territoriale – ma il bisogno di vedere servizi sempre più efficienti deve, però, bilanciarsi con uno studio che lasci pochi margini di errori sul fronte dell’economicità per i cittadini e dell’interesse di un corposo numero di lavoratori che pretendono di essere ritenuti essenziali ancora per l’Ente Civico e di non farli apparire, come oggi di moda, come artefici di disfunzioni nel rendere servizi pubblici.”