La Nazionale è arrivata in Brasile e Casa Azzurri accoglie i numerosi giornalisti, italiani e non, che vogliono presenziare alla prima conferenza di Cesare Prandelli. Il Ct si presenta accompagnato dal vicepresidente federale Demetrio Albertini, che inaugura l’incontro salutando i cronisti: “Siamo felici di vedervi, speriamo di poter percorrere insieme molta strada, con il rispetto dei rispettivi ruoli”.
Poi, la parola passa a Cesare Prandelli, carico e voglioso di iniziare l’avventura: “Siamo pronti. Abbiamo visto che la struttura è perfetta ed il campo di allenamento ottimale. Ci sono le condizioni ideali per preparare il Mondiale. Penso al lavoro fatto e a quello da fare: quando si sa cosa fare, lo stato d’animo diventa d’incanto di grandissimo ottimismo. Il primo obiettivo è passare il turno. Poi vediamo… Abbiamo programmato tutto, ma programmare significa essere pronti. Noi dobbiamo farci trovare preparati”.
Fioccano naturalmente le domande su come gli Azzurri si presenteranno all’esordio del 14 giugno a Manaus contro l’Inghilterra. “Tutti devono essere una risorsa, ma Verratti in questo momento sta facendo quello che abbiamo chiesto: è un giocatore che non dà riferimenti agli avversari e dà qualità. Non vogliamo parlare di numeri e di tattica, vogliamo una squadra capace di cambiare e di osare, abbiamo la necessità di farlo. Non possiamo fare la partita basandoci sulle individualità, dobbiamo diventare squadra”.
Inevitabile l’accenno a Balotelli e alle sue potenzialità. “Voglio solo che Mario abbia la giusta continuità e che giochi con la mente libera – spiega il Ct – se riuscirà in questo sarà protagonista”. A chi gli chiede se non ci sia però troppo scetticismo tra i tifosi, il Commissario Tecnico risponde: “Il Paese sta attraversando dei problemi che si riflettono anche nell’animo della gente. Toccherà a noi, lottando con carattere su ogni pallone e onorando la maglia, portare i tifosi ad essere orgogliosi della Nazionale”.
Domenica gli Azzurri sosterranno contro la Fluminense l’ultimo test prima dell’esordio con gli inglesi: “E vi dico subito che non saremo brillanti – avverte Prandelli – per tante ragioni compresa quella del fuso orario. Ma ho deciso di confrontarmi subito con un avversario competitivo per entrare immediatamente in clima mondiale”. Qualcuno, infine, nomina a Prandelli tre nomi: Buffon, Pirlo e De Rossi, tre degli eroi di Berlino. “La loro presenza sarà di sprone anche mentalmente. Ci raccontano quotidianamente le loro storie che sfociarono nel trionfo del 2006. E una squadra che scende in campo con la forza anche interiore di certi Campioni, può fare solo bene”.