Mai fidarsi dei funghi senza un controllo preventivo: il rischio di intossicazione è in agguato. Sia che si tratti di prodotti spontanei raccolti durante una scampagnata, sia che siano stati acquistati da venditori ambulanti, senza essere provvisti delle necessarie certificazioni.
I casi verificatisi in questi giorni, fanno sapere gli esperti del Centro di Controllo Micologico (CCM) della ASL Lecce, confermano che non bisogna mai abbassare la guardia di fronte a funghi dall’apparenza innocua che, però, possono provocare intossicazioni più o meno gravi.
Un’intera famiglia di nove individui è finita nel Pronto Soccorso del “Vito Fazzi” per una intossicazione lieve, mentre nell’Ospedale di Copertino sono state prestate le cure necessarie ad una giovane donna giunta con sintomi più severi. Nel primo caso il responsabile si chiama Boletus Pulchrotinctus, fungo non commestibile e a tossicità incostante; nel secondo il fungo incriminato è l’Inocybe, tossico e ritenuto responsabile della Sindrome Muscarinica (disturbi gastrointestinali, dispnea, disturbi respiratori di tipo asmatico, disturbi visivi, tremori, ipotensione arteriosa ecc.), il che comporta l’impiego di una terapia antiavvelenamento, come accaduto a Copertino, con la somministrazione dell’antidoto (l’Atropina).
I sanitari hanno lavorato in perfetta sintonia con i micologi del CCM ASL Lecce (diretto dal dr. Roberto Carlà) e con il Centro Antiveleni di Milano, subito allertati, per cui è stato possibile in tempi rapidi individuare il genere e la specie dei funghi e quindi elaborare la diagnosi e l’idonea terapia per i diversi casi.
Particolarmente in questo periodo autunnale, avvertono i micologi della ASL Lecce, bisogna porre molta attenzione alla raccolta, acquisto e consumo di funghi. Due le raccomandazioni principali: far controllare i funghi dagli esperti micologi, che sono a disposizione gratuitamente dal lunedì al venerdì (dalle ore 12,30 alle 13,30) nel CCM di viale Don Minzoni a Lecce; evitare assolutamente di acquistare funghi da venditori ambulanti su area pubblica, se privi delle certificazioni, e nel caso avvertire immediatamente la Polizia urbana. I pericoli per la salute, infatti, possono annidarsi non solo in prodotti spontanei raccolti nei boschi o in campagna, ma anche in funghi acquistati di cui tuttavia non si conosce l’origine.