“Obiettivo zero differenze” sarà più di un progetto di inclusione sociale. Politici, dirigenti scolastici, professori, portatori di interesse, chiunque sia stato coinvolto in questa avventura, ha parlato di opportunità.
Presentato questa mattina a Palagiano nell’istituto “Sforza”, che insieme all’altra sede di Palagianello, al “Bellisario” di Ginosa, al “Perrone” di Castellaneta e al “Mondelli” di Massafra costituisce il nucleo dell’ambito di riferimento, questo progetto punta a rinforzare tolleranza, senso civico, legalità utilizzando una serie di attività didattiche e ricreative. Il progetto “Obiettivo zero differenze”, predisposto dalla confraternita Misericordia di Palagiano, che lo ha cofinanziato integrando i fondi messi a disposizione dall’avviso “Giovani per il Sociale”, pubblicato nel novembre del 2012 dal Dipartimento della Gioventù e Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, durerà un anno e coinvolgerà una trentina di ragazzi dai 20 ai 35 anni che in qualità di tutor, docenti, animatori, esperti offriranno ai ragazzi delle scuole prima citate la loro professionalità. L’opportunità per i più grandi, quindi, sarà quella di potersi spendere in un’attività lavorativa in netta controtendenza rispetto alla perdurante crisi occupazionale del territorio, per i ragazzi più piccoli, invece, l’opportunità sarà rappresentata dal confronto con attività che, potenzialmente, potrebbero liberare creatività inespresse.
In cosa si misureranno, però, i ragazzi? Durante la presentazione tenuta di fronte ad un nutrito gruppo di studenti degli istituti coinvolti, la progettista Lucia Lillo ha elencato tutte le attività che verranno svolte: stage, attività di laboratorio con esperti di teatro, street art, cinema, web tv, lavorazione della pasta fimo (grazie al supporto delle associazioni ViviCastellaneta e Aracnea di Castellaneta e Luce&Sale di Palagiano) tornei sportivi, eventi ispirati alla tolleranza e alla solidarietà, corsi di formazione fino all’insegnamento delle tecniche di primo soccorso.
Non poteva essere altrimenti, considerato che il progetto è nato dalla volontà della confraternita misericordia, impegnata nel settore sin dal 1995 e presente in prima linea a supporto delle principali emergenze territoriali, e coinvolge il sistema di emergenza territoriale 118. «Abbiamo sempre dato il nostro contributo al territorio in termini di volontariato sociale ‐ era arrivato il momento di fare qualcosa di diverso. Quando Lucia Lillo ci ha presentato questa idea, non abbiamo esitato a coglierla con il dovuto entusiasmo. Oltre al plauso dovuto alla Misericordia - le parole del dottor Mario Balzanelli, direttore del SET 118 di Taranto ‐ dobbiamo riflettere su come questo progetto sia un dono, occasione per dimostrare che tutti insieme non si divide povertà ma si moltiplica ricchezza. Saremo pronti a dare il nostro contributo».
La presentazione del progetto “Obiettivo zero differenze” ha visto la partecipazione dei dirigenti scolastici di tutte le scuole coinvolte: Preneste Anzolin, Giuseppe Leopardo, Vincenzo Calabrese (inizialmente rappresentato dalla professoressa Maria Teresa Stasolla) e Salvatore Marzo, padrone di casa. Tutti convinti, ovviamente, del valore di “fare rete”, superando anche quella pur sana competitività che spesso c’è tra le scuole. «Integrare la didattica con progetti di questo tipo - ha spiegato il dirigente scolastico dell’istituto “Sforza” Salvatore Marzo – è certamente un modo per rispondere agli obiettivi che l’Europa ci richiede». Da Palagiano, quindi, parte questo percorso virtuoso destinato a scardinare l’apatia che spesso definisce le generazioni più recenti. Un’opportunità che dovranno cogliere anche le amministrazioni, che tra tagli statali e scarsa progettualità fanno i conti con l’assenza di alternative da offrire ai giovani.
C’erano Alfredo Cellamare e Anna Rita D’Ettorre, rispettivamente vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione di Castellaneta e il sindaco di Palagiano Antonio Tarasco, orgoglioso di ospitare nella sua città lo stare up di “Obiettivo zero differenze”: «Dobbiamo fare in modo che la nostra colpa -‐ ha concluso riprendendo un concetto del dottor Balzanelli -‐, aver sottratto il futuro ai giovani lasciando loro in eredità uno Stato indebitato, non sia una strada irreversibile, non sia il motivo per il quale il talento, la creatività, le potenzialità dei nostri ragazzi rimangano opportunità inespresse. Facciamo in modo che questo progetto sia il primo passo di un percorso virtuoso».