“Il mondo del terziario, dal commercio al turismo, passando per i servizi e la complessità degli appalti è in cambiamento. Se non saremo in grado di prevederlo, guidarlo, governarlo, per il bene dei lavoratori, dei cittadini, del territorio, rischiamo che di trovarci tra vent’anni a guardarci indietro con rimpianto. Questo non possiamo permettercelo, soprattutto a Taranto, che sta già pagando il dazio della mancanza di visione politica”. Queste parole di Giovanni D’Arcangelo sono la sintesi dell’iniziativa organizzata dalla Filcams Cgil di Taranto sul futuro del terziario, a cui hanno partecipato la segretaria regionale e nazionale della categoria, Mary Manocchio e Maria Grazia Gabrielli, il segretario generale della Cgil di Taranto Giuseppe Massafra, Carmelo Rollo, vicepresidente nazionale di Legacoop e Giuseppe Chiarelli, direttore generale della Confcommercio Puglia. A rappresentare le istituzioni l’assessore alle Attività Produttive e Turismo del comune di Taranto Gionatan Scasciamacchia.
Proprio alle istituzioni l’appello perché siano più presenti, anche attraverso progettualità, alla definizione del futuro del territorio, da cui poi dipende lo sviluppo delle varie attività produttive. L’appello è giunto all’unisono da tutti i relatori, sperando che sia arrivato a destinazione, considerando la breve presenza del Comune di Taranto all’iniziativa.
“Il commercio deve, in questo momento, assumere un ruolo attivo nella determinazione del futuro economico di Taranto e della provincia jonica. Per questo motivo, anche nella nostra comunicazione dell’iniziativa di oggi abbiamo voluto raffigurare una donna, con il suo sorriso, e con un cartello che dice aperto. Quella donna può essere chiunque, una mamma, una moglie, una figlia, una sorella, un qualcuno che sommato a tanti altri merita una risposta per non vedere sempre più piccolo il proprio futuro. La Filcams CGIL di Taranto, tutta la CGIL di Taranto vuole tenere insieme gli apparati produttivi nel loro insieme. Al nostro interno siamo in fase di riorganizzazione su questo, perché vogliamo leggere i cambiamenti di questa società, governare i passaggi che si determinano, ma non vogliamo farlo da soli. Nessuno e sottolineo nessuno in questo momento storico può ragionare sulla logica dell’autoreferenzialità, nessuno può pensare di cavarsela proteggendosi o auto conservandosi. Se non saremo in grado di leggere questi cambiamenti, rischieremo seriamente di essere travolti da essi. E noi non abbiamo nessuna intenzione di subire una simile deriva. E per questo ci saremo partendo dal principio che la qualificazione del lavoro in tutti i suoi aspetti è il terreno su cui vogliamo misurarci”, continua D’Arcangelo.
Alla segretaria nazionale Maria Grazia Gabrielli sono toccate le conclusioni: “Il Paese ha un grande patrimonio da valorizzare, costituito dall’enogastronomia, dall’arte, dal paesaggio. Ma per farlo servono infrastrutture, sia materiali che immateriali. Questa necessità è ancor più evidente a Taranto e per questo i temi del terziario non possono essere esauriti con la liberalizzazione delle aperture, ora anche H24. Il commercio deve essere ripensato: serve una nuova normativa che da un lato tenga conto della modifica dei consumi, dovuta alla crisi, ma definitivamente acquisita dalla società e dall’altro della necessità di una maggiore attenzione alla legalità, che non deve limitarsi alla denuncia, ma alla prevenzione. I settori degli appalti e del turismo sono infatti quelli con le più alte percentuali di infiltrazioni criminali. È necessario far comprendere che abbiamo bisogno di un lavoro buono, rispettoso delle regole, che faccia bene sia al lavoratore, che ai cittadini e anche alle imprese virtuose. Le imprese che rispettano le norme sono un presidio di legalità”.
Infine, quindi l’appello ad un fronte comune per regolamentare meglio gli appalti, rendendo trasparente il costo del lavoro.