Si è tenuto nel piazzale antistante l’ospedale “Marianna Giannuzzi” di Manduria, recentemente convertito in presidio Covid, un incontro tra i sindaci del versante orientale della provincia di Taranto e la direzione strategica dell’ASL Taranto, cui ha preso parte la direzione medica di presidio e il personale sanitario dello stesso.
Scopo dell’incontro è stato quello di informare e discutere la scelta della conversione, nonché alcuni aspetti relativi all’organizzazione dell’ospedale e del territorio per fronteggiare la pandemia in corso. Ha introdotto i lavori l’Avv. Stefano Rossi, Direttore Generale dell’ASL Taranto, che ha spiegato come le scelte dell’Azienda siano state dettate dalla crescita della curva epidemiologica, che ha reso necessario l’incremento dei posti letto destinati ai pazienti Covid, sia di area medica che di terapia intensiva. Il Direttore Generale ha inteso rassicurare la collettività, affermando che l’operazione – che non riguarda solo il “Giannuzzi” ma interesserà, nei prossimi giorni, altri ospedali della provincia – è stata progettata “in scienza e coscienza”, nel pieno rispetto della normativa e dei protocolli nazionali e regionali in materia, per dar luogo alla richiesta, formulata dalla Regione alle ASL – in ultimo con nota del 13 novembre del Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per tutti, che rappresenta l’urgenza di ulteriori posti letto Covid in terapia intensiva – di individuare strutture ospedaliere da riconvertire parzialmente o totalmente in strutture Covid.
«Con questo incontro – ha dichiarato Stefano Rossi – abbiamo inteso tranquillizzare i sindaci e le comunità che essi rappresentano sulla bontà delle scelte fatte. Non si tratta di una scelta contro il territorio di Manduria: nei prossimi giorni, infatti, vista l’impennata dei contagi, saranno riconvertiti in posti Covid la maggior parte dei posti letto degli ospedali della provincia, in particolare di Grottaglie e Castellaneta. In questo quadro, tutti dobbiamo fare la nostra parte».
«Il problema odierno – ha aggiunto il Direttore Sanitario, Dott. Vito Gregorio Colacicco – non è solo quello degli spazi da mettere a disposizione, ma soprattutto quello del personale, che stiamo provando ad affrontare, non solo del personale ospedaliero, ma anche di quello che opera sul territorio. Quest’ultimo è molto importante in questa fase: è grazie ai medici di medicina generale, ai pediatri, agli operatori degli USCA che i paucisintomatici possono ricevere assistenza domiciliare, evitando di congestionare gli ospedali».
«L’incontro di oggi – ha spiegato il sindaco di Manduria, Dott. Gregorio Pecoraro – è stata importante, oltre che per chiarire alcuni aspetti della riconversione dell’ospedale di Manduria, anche per discutere la distribuzione dei servizi sul territorio. Come sindaci abbiamo chiesto alla direzione dell’ASL di conoscere se sono stati adottati, nell’ospedale di Manduria, tutti i sistemi per proteggere adeguatamente sia i pazienti, sia gli operatori sanitari. Abbiamo ricevuto rassicurazioni soprattutto per quanto riguarda la separazione dei percorsi in Pronto Soccorso per pazienti Covid e non Covid. Tratteremo, tuttavia, in un successivo incontro gli aspetti più tecnici relativi alla nuova destinazione dell’ospedale».
È prevista, infatti, una nuova riunione tra direzione strategica ASL e sindaci, fissata per giovedì 19 novembre alle ore 15.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Manduria, in cui ci si soffermerà su alcuni dettagli tecnici della riconversione.