cassese agricoltura
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Il Governo, grazie ad un mio ordine del giorno appena votato in Aula, si è impegnato a considerare nei prossimi interventi di sostegno dell’attività economica legati al Covid, le imprese che, pur avendo aperto la partita IVA nei mesi antecedenti al 1 gennaio 2019, hanno comunque iniziato concretamente l’attività economica successivamente a quella data.”

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E’ quanto afferma il deputato Gianpaolo Cassese dopo la votazione alla Camera dei deputati con cui si è convertito in legge il cosiddetto decreto Ristori, un provvedimento che prevede ulteriori misure in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Ristori per le piccole imprese

“Auspico – prosegue il parlamentare pentastellato – che l’Esecutivo dia concretamente seguito a quanto ho chiesto, che sarebbe quanto mai necessario soprattutto per il ristoro delle piccole imprese che sono restate escluse dai precedenti provvedimenti, in particolare per quelle che occupano meno di 50 persone e che realizzano un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro, o per le microimprese, cioè quelle che occupano meno di 10 persone e realizzano un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro. Vigilerò affinché gli intenti assunti si traducano in realtà.”

“Nel mese di aprile – ricorda Cassese, attraverso il cosiddetto “decreto Rilancio” è stato stabilito un contributo a fondo perduto in favore di soggetti esercenti attività d’impresa, di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA, in crisi economica e di liquidità, finalizzato anche ai soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019” .

Tutele per i titolari di partita IVA

“Molti soggetti titolari di partita IVA, come è emerso negli ultimi mesi, hanno avuto problemi in relazione al campo di applicazione della norma – aggiunge il deputato grottagliese – in particolare quelli che pur avendo iniziato concretamente l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, hanno richiesto la partiva IVA precedentemente, magari per lo svolgimento delle attività propedeutiche alla apertura”.

“Ritengo dunque positiva l’attenzione del Governo a quanto ho chiesto come impegno – conclude Cassese, affinché anche per queste aziende vengano previste nuove norme ristoratrici” .

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