«Su una cosa l’intera cittadinanza tarantina è concorde, senza l’Ilva, non sapremmo di cos’altro parlare. Nemmeno il tempo di commentare la recente dichiarazione del Tribunale di Milano sullo stato d’ insolvenza della fabbrica, che ecco fresca di giornata, una nuova bomba si abbatte sulla collettività; mentre però, sul fallimento dell’acciaieria nessuno ha mai avuto dubbi, la decisione del GUP del Tribunale di Taranto Vilma Gilli nell’inchiesta denominata “Ambiente Svenduto”, cade invece come pioggia a ciel sereno, oltrepassando ogni umano limite immaginativo». E’ questo il commento degli attivisti del Meetup “Taras in MoVimento” sugli ultimi sviluppi della vicenda che ha coinvolto lo stabilimento siderurgico tarantino.
«Proprio ieri infatti – ricorda un comunicato del Meetup “Taras in MoVimento” – sono state accolte, le eccezioni dei legali di Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni Elettrici, escludendo di fatto le tre società dalle pretese risarcitorie avanzate dai creditori in qualità di responsabili civili. La Decisione è stata motivata evidenziando che l’Ilva è entrata in amministrazione straordinaria e le altre due società non erano parti nell’incidente probatorio svolto a suo tempo.
L’applicazione di tale provvedimento quindi dà modo ai Riva di non ottemperare ad alcun esborso economico in tema di responsabilità civile.
Eventuali ricorsi, andranno all’esame del tribunale sezione fallimentare di Milano, ma al momento nessuna famiglia, delle migliaia che piangono le morti dei propri parenti a causa dell’inquinamento Ilva, ha alcuna speranza di costituirsi parte civile.
A questo proposito il Meetup TARAS IN MOVIMENTO esprime tutto il suo sdegno e la sua disapprovazione nei confronti di tale decisione, sottolineando come gli ultimi decreti voluti dalla maggioranza governativa siano stati pensati e redatti ad hoc per salvaguardare esclusivamente gli interessi di un unico privato a scapito di un intera collettività letteralmente martoriata e ora anche BEFFATA!
Il meet up Taras – conclude il comunicato degli attivisti tarantini, si riserva di attuare immediatamente azioni di forza per salvaguardare quella nutrita parte della città che vorrebbe quantomeno continuare a sopravvivere, dato che anche la dignità le è stata rubata, chiedendo ai suoi portavoce presenti nel parlamento Italiano ed in quello Europeo un intervento immediato sul territorio a tutela di giustizia e legalità.
Noi non molleremo mai, Taranto tornerà in mano ai Tarantini!»