Il commento del Presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli, sulla questione Ilva è di appello alle parti: “La posta in gioco è altissima e questa battuta d’arresto può minare i risultati, pur non definitivi, sin qui ottenuti. Se è vero che dal 2012 molto si sarebbe potuto fare, e non è stato fatto, per affrontare questa vicenda di industria, ambiente e lavoro, oggi c’è un acquirente, c’è un’apertura del Governo, c’è un Sindaco fortemente determinato a risolvere i problemi della Città nella loro interezza, e c’è anche un luogo per discuterne.
Sportelli insiste sulla ripresa del dialogo: “È una situazione complessa nella quale lanciare accuse e alzare muri non giova a nessuno, certamente non al nostro territorio. Non giova dire che gli attori locali sono irragionevoli, né che il Governo è chiuso alla discussione. Siamo convinti che si possa trovare il punto d’incontro, prima che si giunga ad una ennesima frattura – devastante in questo momento, non solo per l’economia ma anche per la convivenza civile – fra le forze sociali, quelle economiche e quelle istituzionali.
Ilva non è l’unico banco di prova per la nostra capacità di interlocuzione, ma è quello sul quale in questo momento si concentrano molte aspettative: il piano industriale sarà adeguato? L’occupazione sarà assicurata? I problemi ambientali dentro e fuori lo stabilimento si risolveranno? Si salveranno le aziende dell’indotto? Direi che, in questa fine d’anno, sono focalizzate su questi temi le prospettive di un’intera collettività assai provata e che chiede a gran voce una soluzione integrale di questa drammatica situazione. Lo chiede la cittadinanza, lo chiedono le parti sociali, lo chiedono le aziende dell’indotto in profonda crisi per la stasi della grande impresa. Taranto aspira alla normalità!.
Quello che vogliamo vedere – conclude Sportelli – è la dimostrazione di una capacità di dialogo superiore alla norma, scevra dagli aut aut, e però anche volta a garantire l’interesse della nostra comunità ad un futuro diverso”.