“I fondi pubblici vadano solo ed esclusivamente al risanamento ambientale di Taranto. L’Ilva ammoderni i suoi impianti con le proprie forze, se ce la fa. Altrimenti si arrenda all’evidenza di essere un carrozzone insostenibile sotto tutti i punti di vista“. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato, commentando la decisione della Commissione europea di avviare una indagine approfondita per stabilire se il sostegno dato dal governo italiano alle acciaierie Ilva rispetti la normativa Ue sugli aiuti di Stato.
“La Commissione Ue poteva aprire già oggi una procedura d’infrazione sugli aiuti di Stato – dice l’eurodeputata – Non vedo alcun bisogno di un’indagine approfondita, le norme sono chiare: non si possono dare soldi pubblici, anche in prestito, per ammodernare gli impianti produttivi, anche quando si tratta di ammodernamenti, per così dire, di ‘ambientalizzazione’. Evidentemente, Bruxelles ha voluto prendere tempo, tendere una mano a Renzi per non gettare altra benzina sul fuoco delle tensioni con Roma. Ma così facendo si rallentano solo le opere di risanamento ambientale della città, sacrificando di fatto il futuro di Taranto e la salute dei tarantini. Ricordo che, a causa dell’Ilva, l’Italia è sotto procedura di infrazione (e dunque a rischio multa salata) per violazione delle norme su emissioni industriali e ‘chi inquina paga’.
L’Ue dovrebbe chiedere e ottenere interventi immediati sotto questo profilo. Interventi di bonifica e di risanamento annunciati in pompa magna da Renzi ma mai attuati. E che adesso – conclude D’Amato – rischiano di slittare a dopo l’estate 2016 e, con ogni probabilità, ben oltre“.