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«250 imprese dell’indotto coinvolte, 3.500 lavoratori a rischio, 250 milioni di debiti. Se il governo nazionale non dovesse mettere in campo misure concrete per tutelare gli interessi delle imprese creditrici dell’Ilva, nel decreto ‘Salva Taranto’, sarebbe l’intera città di Taranto a rischiare il completo default e, per questo, abbiamo immaginato una strada possibile per risolvere la gravissima situazione». Lo dichiara il coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Francesco Amoruso.

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«E’ evidente – aggiunge Amoruso – che lo Stato non abbia le risorse liquide necessarie per onorare in tempi certi i debiti contratti dall’Ilva, sebbene dichiarati strategici e, dunque, esigibili. Perciò, il governo potrebbe garantire i debiti al 100% presso le banche con la Cassa Depositi e Prestiti, e così gli istituti di credito presterebbero le somme necessarie. Agli imprenditori non resterebbe che pagare gli interessi alle banche per i prestiti ricevuti e per lo Stato sarebbe una manovra quasi a costo zero. In alternativa, potrebbe essere la stessa Cassa depositi a finanziare le imprese dell’indotto in forza dei crediti da riscuotere dall’Ilva.

Il governo, inoltre, potrebbe prevedere, nel decreto in questione, la sospensione dei debiti delle imprese interessate verso Equitalia, come prima misura di sostegno per le realtà economiche che non vengono pagate ormai da mesi.

Ritengo – conclude Amoruso – che questa sia la strada maestra e presenterò nell’immediato un emendamento per impegnare il governo Renzi nella direzione fin qui prospettata e consentire, così, all’economia tarantina di rialzarsi dopo un momento di crisi profondissima»

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