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Il futuro del lavoro è nel web. Lo conferma l’aumento delle professioni digitali, dal web copywriter al social media manager. Si tratta di lavori che non possono prescindere dalla Rete, nati ben prima della diffusione del tanto ultimamente nominato “smart working”.

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Le professioni digitali e tecniche richiedono infatti, oltre che tanta passione, una solida formazione sul campo e studi universitari adeguati, come confermato da alcuni eccellenti atenei italiani.

Il Politecnico di Bari: quando lo studio incontra il mondo del lavoro 

Il Politecnico di Bari, ad esempio, è stato riconfermato negli anni come valido e qualificato dal consorzio AlmaLaurea. Il Poliba offre infatti, tra le proposte, corsi in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni, ma anche in Ingegneria Informatica e in Industrial Design. Si tratta di percorsi di studio che, negli anni, si sono incrociati con ottimi dati occupazionali dei laureati nell’ateneo stesso: secondo le ultime stime infatti, a tre anni dal conseguimento del titolo, il 92 per cento dei neo-dottori riesce a trovare un’occupazione, con un dato percentuale che supera di ben otto punti la media nazionale.

Tra studio e percorsi formativi: come evolvono le professioni, nell’era web

Se lo studio è necessario, vero è che i lavori, dopo l’avvento del digitale, sono in continua evoluzione.

Proprio per questo anche i corsi di formazione, oltre alla laurea, possono garantire un arricchimento e un costante aggiornamento sulla materia scelta.

Se si pensa, ad esempio, alla figura del “web editor”, questa di solito si raggiunge dopo una laurea in sistemi editoriali o in comunicazione, ma i vari corsi degli enti formativi – talvolta con qualifica professionale – possono incrementare competenze e specializzazioni.

Allo stesso modo, chi vuole diventare trader, secondo il blog di Unicusano, può formarsi ad esempio con una laurea in Giurisprudenza o Economia Aziendale e Management, per poi seguire magari specifici corsi sulla negoziazione e sulla gestione dei fondi d’investimento nel lungo periodo.

Un lavoro, quello degli operatori di borsa, da non confondere con la figura dei “trader online”, ovvero degli esperti in trading via web, i quali operano tramite piattaforme o app, esponendosi talvolta anche a rischi finanziari. Un argomento, quest’ultimo, che chiama in causa il concetto di broker online odierno, consistente in piattaforme di intermediazione finanziaria per investimenti sui movimenti di prezzo degli asset.

Quanto ai trader online, va detto che comunque esistono specifici corsi di formazione proposti dagli operatori stessi, nonché modalità di sperimentazione dell’attività con soldi virtuali e, dunque, senza compromissioni economiche.

Intanto le imprese chiedono un aumento delle competenze digitali, e crescono le iniziative per l’innovazione

Se, come si è visto, l’universo delle professioni evolve di pari passo con la diffusione tecnologica, anche le imprese, di conseguenza, sono sempre di più alla ricerca di competenze tecniche specifiche, atteggiamento che richiede un aggiornamento digitale da parte delle aziende stesse.

Secondo i dati di Unioncamere e ANPAL la richiesta maggiore per le professionalità ricercate nel 2019 ha riguardato le competenze digitali, ma anche l’uso dei maggiori sistemi informatici e la gestione di soluzioni innovative nell’ottica dell’impresa 4.0.

E non a caso, a questo proposito, si stanno sviluppando, anche con l’appoggio istituzionale, dei centri specializzati nel digitale, come la “Casa delle Tecnologie” di Matera, di recente nata dalla collaborazione tra Cnr, Comune, Università della Basilicata e Politecnico di Bari.

 

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