«Sembra che le piazze di Grottaglie siano tutte destinate ad un progressivo ed inesorabile oblio. Un oblio triste e malinconico, che però desta anche rabbia e sconcerto nei contribuenti che vedono sprecate risorse pubbliche e nei cittadini che di quelle piazze vorrebbero godere gli spazi e le occasioni di incontro.» Comincia così la segnalazione inviata dal sig. Ciro Caliandro, che evidenzia lo stato di un angolo di Grottaglie che meriterebbe certo maggiore attenzione.
«Destano giustamente attenzione – scrive il sig. Caliandro – le condizioni delle piazze principali di Grottaglie: piazza principe di Piemonte, piazza Verdi, piazza Cafforio, solo per citare le ultime balzate – ahiloro – agli onori della cronaca; ma vi sono altri luoghi di Grottaglie, forse più piccoli e meno conosciuti, che meriterebbero altrettanta cura.
Mi riferisco in questo caso alla piccola piazzetta che si affaccia su via Lombardia, uno slargo dove alcuni devoti grottagliesi hanno eretto un monumento in memoria di Karol Wojtyla a testimonianza della loro fede.
Oggi quello spiazzo è invaso da rifiuti ed erbacce, ed il monumento deturpato da scritte e graffiti. Mi duole il cuore – prosegue il sig. Caliandro – ogni volta che il mio sguardo si posa su quei marmi e constato quanto stupido ed irrispettoso degli altri possa essere l’uomo.
Alle istituzioni posso addebitare una poco puntuale manutenzione delle aiuole ed una non sempre efficace pulizia, ma è ai vandali incivili che sporgano e devastano che indirizzo il mio disprezzo – scrive senza mezzi termini il sig. Caliandro, a coloro che, probabilmente per non essere riuscito a rubarlo, hanno devastato un vaso di ceramica di cui rimane solo la base fissata per terra, ai coloro che credono di essere moderni e alla moda sporcando e violentando i simboli di una fede che si può non condividere, ma che si dovrebbe rispettare.
Sarebbe facile invocare maggiore sorveglianza, pene esemplari e punizioni puntuali – conlude il sig. Caliandro, ma il mio desideri è piuttosto che questo piccolo angolo di Grottaglie possa essere curato e rispettato come merita, non foss’altro nel rispetto del famoso proverbio che consiglia di scherzare con i fanti ma di lasciar stare i santi.»