Si chiama “The Show Must go on” il carro vincitore della 621a edizione del Carnevale di Putignano.
Il carro è stato realizzato dall’associazione cArteinregola.
La Fondazione Carnevale di Putignano nasce nei primi anni Novanta per invigorire la festa carnascialesca più lunga d’Europa: un patrimonio di alto valore culturale, punteggiato di riti e tradizioni secolari, da valorizzare e trasmettere entro e oltre i confini nazionali con il supporto delle più sofisticate tecniche di marketing territoriale. Il Carnevale di Putignano è tra le eccellenze del Progetto Strategico I.C.E. (Innovation, Culture and Creativity for a new Economy), che mira allo sviluppo dell’industria creativa pugliese in termini di innovazione, turismo e crescita del territorio.
Questa l’allegoria del carro vincitore:
“Questa è una storia di avarizia. Racconta tra fumi e fiammate, in un inferno tutto terreno, quanto possono essere brutali i vizi dell’uomo. Taranto è una città stretta nella morsa del vivere e morire per la stessa causa. È una città dove guardando all’orizzonte ci si sente assediati da fabbriche che producono morte, ma anche lavoro. Ineluttabilmente. Eppure, negli ultimi tempi, qualcosa si è mosso: i recenti successi della magistratura, che sta indagando sull’inquinamento causato dall’Ilva, i sequestri e gli arresti hanno indotto una nuova coscienza civica.
I cittadini sono stati per anni strumenti passivi e merce di scambio di un sistema capitalistico e politico avido e corrotto, che li ha piegati al ricatto meschino “salute o lavoro”.
Finalmente oggi, dall’essere rassegnati a un destino già scritto dall’avarizia di pochi, si è passati alla consapevolezza del diritto di tutti di scegliere “salute e lavoro”. Il popolo non vuole più essere complice di chi è colpevole del disastro ambientale e dell’avvelenamento di un territorio che dovrebbe essere in grado di riconvertirsi a forme alternative di lavoro, valorizzando il comparto turistico, culturale storico di quella che fu una delle città più importanti della Magna Grecia.
Nonostante tutto, incontrastato, lo stabilimento Ilva continua la produzione: the show must go on, lo spettacolo deve continuare. Un domatore meschino, avido di denaro, continua il suo numero spremendo fino all’osso “Ilvo”, un affannato elefante che si concede impacciato a fragili equilibrismi. Il tendone del circo nel quale si esibisce non lo contiene più. E intorno, ciminiere e bestie meccaniche rendono lo show ancor più macabro.”