Si svolgerà domenica 5 gennaio 2020 la tradizionale processione di Gesù Bambino a Grottaglie. Anticamente la processione era prevista il giorno di capodanno, dal 1994, è stata spostata alla prima domenica di gennaio.
La processione vedrà impegnata la Confraternita del SS. Nome di Gesù guidati spiritualmente da Don Eligio Grimaldi.
Divieto di transito
Per l’occasione è stato istituito il divieto di transito per tutti i veicoli al passaggio della Processione di Gesù Bambino che si terrà il giorno 5 gennaio 2020 nelle seguenti strade e piazze: Regina Margherita, Umberto I, D’Alessandro, San Nicola, San Francesco de Geronimo, Maranò, Balestra, Castello, Delle Torri, Marconi, Catalani, Monte Sabotino, Fogazzaro, Parini, Matteotti, Battisti, Vittorio Veneto, Garibaldi, Pignatelli, Mastropaolo, Chiesa Matrice, Regina Margherita, San Francesco de Geronimo, Chiesa Madonna del Lume.
La Confraternita del SS. Nome di Gesù a Grottaglie
Venne istituita tra il 1536 ed il 1600. Inizialmente non godette di una piena autonomia, perché non aveva un suo oratorio ed eseritava le sue funzioni di culto nella chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo, sotto la guida dei Padri Carmelitani. Questa vita in comune delle sue confraternite però non si svolgeva serenamente e così i confratelli del SS. Nome di Gesù chiesero ed ottennero il 2 giugno 1623 dal reverendo Capitolo, l’assegnazione della cappella del SS. Crocifisso, presso la chiesa Matrice.
I Confratelli del SS. Nome di Gesù costruirono quindi un piccolo oratorio vicino a quello del rosario e vi si trasferirono, non senza le aspre contestazioni dei Carmelitani. Nel 1624 la Confraternita del SS. Nome di Gesù celebrò così la sua prima festa della Circoncisione in un clima di assoluta tranquillità e piena autonomia. Tra l’aprile ed il giugno del 1626 la Confraternita del SS. Nome di Gesù vide riconosciute le sue regole, dettate dai Padri Domenicani, ed ebbe comunicazione dei previlegi ad essa riconosciuti. Il 20 agosto 1644 invece, la Confraternita ottenne l’alto riconoscimento ecclesiastico con la bolla di S.E. l’Arcivescovo Caracciolo. I confratelli, felici nel vedere riconosciuta la loro zelante fede, si dedicarono all’abbellimento della loro cappella e posero sull’altare una tela raffigurante la circoncisione di Gesù, opera dipinta nel 1631 dall’artista Francesco Cordova ottenendo anche, in seguito, un sepolcro nella Chiesa Madre, dove trovarono sepoltura diversi confratelli.
In conformità alle regole, la Confraternita del SS. Nome di Gesù eleggeva i suoi organi sociali (priore, padre spirituale, cassiere e assistenti) il giorno di capodanno, con l’assistenza del Vicario Foraneo, al quale era data facoltà di designare uno dei due revisori dei conti.
La Confraternita del SS. Nome di Gesù di Grottaglie entrò in gemellaggio con l’omonima Confraternita di Roma e godette delle stesse indulgenze, che sono quelle elencate nella bolla pontificia “Cum certas” del 31 ottobre 1606 di Papa Paolo V. La Confraternita era tenuta a solennizzare la festa della Circoncisione, a prendere parte alle varie processioni, alle Quarantore nella domenica di Passione; a fornire la dote ad alcune ragazze povere, e a molte altre azioni di pietà, come la celebrazione di messe, uffici divini e opere di misericordia spirituali e materiali. I confratelli, che vestono il saio con mozzetta rossa, dovevano recarsi nell’oratorio nei giorni di venerdì, al tramonto del sole, e nelle domeniche e nelle feste durante l’anno; frequentare spesso i Sacramenti; fare l’elemosina e compiere altri doveri del genere, secondo le regole prescritte.
In particolare, in virtù di quanto stabilito da quella bolla pontificia, i confratelli guadagnavano l’indulgenza plenaria il primo giorno del loro ingresso nella Confraternita, se pentiti e confessati ricevevano la Eucarestia; sempre l’indulgenza plenaria era concessa a coloro che pentiti, confessati e comunicati, partecipavano alla funzione religiosa della confraternita il giorno della Circoncisione pregando per la pace tra i cristiani e la estirpazione delle eresie. Ancora, indulgenza plenaria era concessa ai confratelli che in punto di morte, pentiti dei loro peccati, affidavano la loro anima a Dio. Indulgenza di sette anni era invece concessa ai confratelli che, nella seconda domenica di ogni mese, pregavano davanti all’altare del SS. Nome di Gesù.
I confratelli potevano inoltre godere di indulgenze di cento giorni partecipando alle funzioni di culto, compiendo opere pie e di carità pregando per i defunti ed insegnando il catechismo.
Nel 1873, a seguito dell’abbattimento dell’antico oratorio in piazza, la confraternita passò dapprima nella chiesa dello Spirito Santo e poi, dal 1939, in quella della Madonna del Lume.
Nel 1935 la Confraternita del SS. Nome di Gesù ottenne il riconoscimento della Personalità giuridica da parte del Ministero degli Interni con decreto n. 1598 del 27/06/1935 e si qualificò pertanto come Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto ai sensi della legge n. 222 art. 4 del 20/05/1985.
La Congrega festeggia la Circoncisione di Gesù e la processione di Gesù Bambino. Dal 1994, ai fini di una maggiore partecipazione dei fedeli e per concessione della Curia, la festa è stata spostata dal giorno di capodanno alla prima domenica di gennaio.
Il Venerdì di Passione la Confraternita festeggia la Vergine Desolata e durante la processione vengono eseguiti i tradizionali canti della Passione di Gesù. Il lunedì santo, sempre nella chiesa della Madonna del Lume, vengono ripetuti i canti della Passione e viene celebrata la Via Crucis mentre il martedì dopo la Pentecoste la Confraternita festeggia la Madonna del Lume con una raccolta cerimonia religiosa.
Il giorno di carnevale ed il giorno della commemorazione dei defunti – sempre all’ interno della chiesa della Madonna del Lume – viene celebrata la Santa Messa in suffragio delle consorelle e dei confratelli defunti.
In preparazione alla processione della Desolata, il venerdì ed il sabato precedenti la quinta domenica di Quaresima, all’interno della chiesa della Madonna del Lume viene invece compiuta la venerazione della Vergine Desolata, con la contemplazione dei sette dolori di Maria, che prosegue presso la chiesa Matrice dopo la traslazione della statua.