Il terremoto di Nardò fu un terremoto che si verificò il 20 febbraio del 1743 nel mar Ionio settentrionale, a circa 50 chilometri dalle coste del Salento. Prende il nome dalla località dove si registrarono le maggiori distruzioni e il maggior numero di morti.
Alle ore 16.30 GMT si ebbero tre forti scosse con epicentro nel Canale d’Otranto a circa 50 km dalla costa salentina. Furono percepite dalla popolazione in un’area vastissima.
Colpite Nardò, ma anche Francavilla Fontana
Le maggiori distruzioni in Puglia furono subite dalle città di Nardò (dove raggiunse il IX-X grado della scala Mercalli), Francavilla Fontana e Leverano, mentre sul lato greco particolarmente colpito fu il borgo di Amaxichi (l’odierna Leucade), sull’isola di Santa Maura (una delle isole ionie, allora appartenenti alla Repubblica di Venezia).
Si parla di 180 morti
Dall’analisi delle fonti, si deduce che in Puglia ci furono circa 180 morti, mentre non si hanno dati attendibili in merito al numero di vittime in Grecia (le fonti veneziane, al riguardo molto approssimative, parlano di una decina di morti). Nella sola Nardò le vittime furono circa 150 e subirono gravi danni la maggior parte delle chiese e palazzi, essendo rimaste illese solo una trentina di case.
Gravi danni anche a Taranto
In altre 15 località del Salento ci furono danni gravi, tra cui Brindisi, Taranto, Francavilla Fontana, Galatina, Leverano, Manduria, Avetrana, Oria, Salice Salentino. Lesioni meno gravi furono riscontrate a Lecce, Otranto, Gallipoli e in una decina di altri paesi.
Intercessione dei santi
A Nardò, che allora contava 8000 abitanti, l’esiguo numero di vittime (meno del 2% della popolazione, a fronte delle devastazioni provocate in città dalla violenza del sisma) fu attribuito all’intercessione di san Gregorio Armeno, la cui festa venne fissata nella ricorrenza del terremoto il 20 febbraio. Similmente, in quasi ogni comunità salentina si volle credere alla protezione dei propri Santi Protettori: a Mesagne si ringraziò Beata Vergine Maria del Carmelo, a Latiano Santa Margherita di Antiochia, a Francavilla Fontana la Madonna della Fontana, a Lecce e Campi Salentina sant’Oronzo, a Avetrana san Biagio, a Oria san Barsanofio.
Maria Immacolata da allora patrona di Taranto
A Taranto l’Immacolata Concezione da allora divenne la seconda patrona della città.