“Stamattina Grottaglie si sveglia più triste. Nel giro di due giorni due persone note a molti per il lavoro che facevano e che hanno fatto ci hanno lasciato. L’instancabile signora Vestita, infermiera dell’Ospedale di Grottaglie e Vittorio Barletta.” Lo scrive Francesco Galeone, che ricorda: “Della signora ho una conoscenza formale qui non posso, e credo insieme alla comunità, che ringraziarla per il lavoro ineccepibile svolto in Ospedale. Diverse le considerazioni per Vittorio Barletta che mi ha visto crescere piccolino nello studio del dott Trani ,il dentista di Grottaglie negli anni 60.
Vittorio – prosegue Francesco Galeone – ha svolto il lavoro di vigile sanitario in tanti anni , gli anni che vedevano protagonista un mondo che cambiava vertiginosamente con mille adempimenti da rispettare e far rispettare. Ligio , onesto , severo ma con tanta umanità.
Amico di papà mio da sempre, abitava accanto a casa dei miei genitori e di fronte al mio studio . Impossibile non fermarsi a parlare di una cosa che ci accomunava: la politica ,e li Vittorio andava giù senza pause e sconti per nessuno. Impareggiabile nel raccontare pezzi di storia del nostro Comune. Un giorno gli dissi “tu mi detterai la storia di Grottaglie, ma non adesso , quando sarai vecchio e ti spingeremo sulla sedia a rotelle , adesso sei un giovanotto”.
Il destino è stato beffard , – continua Francesco Galeone – io per due mesi a girare gli ospedali per una operazione delicata , mortificato dai dolori e per questo immobile a letto , lui con questa inaspettata e rapida malattia . Da poco operato mi ero ripromesso di stare un po’ con lui nell’imminente ponte di vacanze. Ma il giovanotto non ce l’ha fatta , la morte non fa sconti , ha i suoi tempi.
Vittorio non sei tu che hai perso noi. Siamo noi tuoi amici che abbiamo perso te . Impareggiabile e unico Tante cose avrei ancora da raccontare , tanti contraddittori di politica da fare, tante storie da ascoltare.
Adesso devi riposare – conclude Francesco Galeone – ma sarai sempre tra noi e mai dimenticherò la tua figura quando mi recherò allo studio e vedrò la serranda abbassata.”