Si spacca il Partito Democratico di Grottaglie. La velata unione (o l’esternata manifestazione di equilibrio) emersa dal congresso cittadino di alcuni mesi fa è ormai un lontano ricordo.
Vi è da considerare che il nuovo corso del PD grottagliese è risultato spaccato già dalla nascita con Giuseppe Guarini alla guida del ritorno del figliol prodigo Articolo Uno da una parte e il gruppo consiliare con gli uscenti della precedente direzione locale da un’altra.
Il primo a sostegno dell’amministrazione guidata da Ciro D’Alò, il secondo all’opposizione, cosi come le urne hanno deciso.
E mentre il gruppo consiliare svolge egregiamente il proprio ruolo di opposizione alla amministrazione comunale, la nuova segreteria si dichiara perfettamente in sintonia con il sindaco e i partiti e gruppi di maggioranza, Sud in movimento compreso (nota l’accesa rivalità politica con i DEM).
Un’anomalia tutta grottagliese che vede altre situazioni incomprensibili: Aurelio Marangella, presidente del Consiglio Comunale, eletto (e poi nominato alla guida dell’assise) come rappresentante di Articolo Uno, a sostegno di D’Alò, oggi è rientrato nel PD. Di fronte a lui, alla sua destra, nei banchi dell’opposizione i suoi colleghi di piazza Vittorio Veneto, Francesco Donatelli e Ciro Petrarulo, eletti nelle file del Partito Democratico, in rappresentanza di 1300 cittadini contrari alla rielezione di Ciro D’Alò.
Un caos inspiegabile. Una matassa difficile da sbrogliarsi, se non quasi impossibile se i nodi restassero tali. Una matassa che ha origini fin dal primo mandato D’Alò e che, per onor della verità, ha sempre visto la precedente direzione sezionale ferma e convinta sulla totale assenza di sintonia con il sindaco, tanto da creare una coalizione alternativa e un proprio candidato alla poltrona di palazzo di città.
Il PD guidato da Montedoro ha sempre tenuto fede al motto: “Mai con D’Alò”, motivando le ragioni di tale diniego sulle scelte del primo cittadino su diverse tematiche sociali quali: la questione dei Comparti C, l’Ospedale, le Gestioni Dirette, i Piani sociali di zona, la Casa di riposo, solo per citarne alcuni.
Sarebbe interessante conoscere la posizione di Sud in Movimento, da sempre principale partito e serbatoio di voti di D’Alò, sull’appoggio e quindi la presenza in maggioranza del Partito Democratico, in questo momento con lo scranno più alto occupato da Aurelio Marangella.
Il movimento politico nato sulla scia della protesta contro la presenza della discarica a Grottaglie è sempre stato all’opposizione del Partito Democratico, ma si ritrova, dopo le elezioni e la composizione di Giunta e Consiglio, a condividere riunioni di maggioranza con la presenza proprio di Marangella, oggi PD.
C’è da dire che finalmente la politica grottagliese si è svegliata dal torpore post elezioni e che, ancora una volta, è il Partito Democratico a fare notizia.