Al via a Grottaglie tra pochi giorni i festeggiamenti per il Santo Patrono, il Gesuita S. Francesco De Geronimo (Grottaglie 1646 – Napoli 1716), con un nutrito programma di appuntamenti religiosi e civili che si protrarranno dal 29 agosto al 6 settembre a cura della Parrocchia Collegiata Maria SS.ma Annunziata, del Comitato Festeggiamenti Patronali e della Pluriassociazione Onlus S. Francesco De Geronimo, col patrocinio della Città di Grottaglie.
Come illustra il prof. Rosario Quaranta nella nota seguente, come per gli anni scorsi si darà inizio al Solenne Ottavario con la Traslazione delle venerate immagini della Madonna della Mutata e di San Francesco De Geronimo dal Monastero di S. Chiara alla Chiesa Madre e con la celebrazione eucaristica presieduta da D. Pasquale La Porta, Parroco del Carmine (sabato 29 agosto, ore 18,45). Nei giorni successivi, la celebrazione eucaristica delle ore 19.00 verrà presieduta rispettivamente: da D. Franco Spagnulo, parroco di Santa Maria in Campitelli (domenica 30 agosto); da P. Salvatore Palmino O.M. parroco di San Francesco di Paola (lunedì 31 agosto), da D. Emidio Dellisanti, parroco della Madonna delle Grazie (martedì 1 settembre); da D. Antonio Fina, parroco del SS. Sacramento (mercoledì 2 settembre); da D. Ciro Monteforte, parroco del Rosario (Giovedì 3 settembre); da D. Andrea Casarano parroco di Santa Maria della Croce – Montemesola (venerdì 4 settembre); da Padre Florio Quercia, superiore della Comunità dei Gesuiti (sabato 5 settembre). Al termine della celebrazione eucaristica delle ore 18.00 di domenica 6 settembre, presieduta da D. Eligio Grimaldi, parroco della Chiesa Madre Collegiata, si terrà la Solenne Processione per le principali vie della città di Grottaglie delle venerate immagini della Madonna della Mutata, di San Francesco De Geronimo e del mezzo busto di San Ciro; seguirà al rientro della processione uno spettacolo pirotecnico in Piazza Regina Margherita. La serie delle manifestazioni civili (denominata “Sulla via del Santo” in preparazione al III Centenario della sua morte (1716 – 2016)), si aprirà lunedì 31 agosto con una serata culturale dedicata alla iconografia del Santo e al restauro di una delle primissime sue raffigurazioni.
“Fu il Padre Francesco di statura piuttosto alta che bassa, di vita smunta e scarnata, e benché ossuto, non era di complessione da reggere a tante e così continuate fatiche. Fu di testa piccola e alquanto acuta; di fronte larga che le tempia incavate verso il capo stringevano; un poco calvo, di capigliatura nera ma sparsa di capelli bianchi, le ciglia folte, gli occhi neri e rientrati che sempre teneva sommessi a terra; e quando li sollevava devotamente al Cielo, spiravano pietà; e se talora li fissava verso qualcuno si vedevano vivaci e spiritosi, e penetravano i cuori; le guancie smunte, il naso alquanto rilevato e che si slargava nelle narici; il colore abbronzito e come cotto dal Sole, la barba nera ma sul mento bianca, il collo sottile e macilento. La voce era sonora quando predicava; ma nel discorso familiare tutta sommessa e umile. La bocca larga, nel che mancano i Pittori con fargliela chiusa poiché gli dava grazia e non difetto la dentatura mancante e scarsa di denti. Le braccia nelle strade le portava coperte sotto il mantello; e in casa incrocicchiate nel seno con tenere spesso in mano la berretta e il capo scoperto; cortese, anzi umile con tutti. Tanto mi pare possa bastare al curioso Lettore, giacché tra tante pitture e stampe che vanno intorno, a mio parere, ne hanno l’aria sola”.
È questa la più antica descrizione fisica di P. Francesco de Geronimo fatta dal suo primo biografo P. Carlo Stradiotti nel 1719, il quale col santo aveva vissuto molti anni nel Gesù Nuovo di Napoli. Una descrizione che coincide perfettamente con le raffigurazioni che molti pittori ed incisori fecero dell’Uomo di Dio subito dopo la sua morte (1716), non avendo mai potuto farlo in vita.
Si racconta infatti che, per modestia e umiltà, il P. Francesco non consentì mai di farsi raffigurare, e che una volta, essendo capitato nello studio di un pittore molto famoso di Napoli, venne pregato di posare per un ritratto; con grande cortesia e prontezza di spirito, P. Francesco rispose al pittore di attendere un po’ per consentirgli di sbarbarsi e farsi così… più bello. Inutile dire che il pittore attese invano e restò deluso!
Il restauro fatto pochi mesi fa di un piccolo ritratto del De Geronimo ritrovato nel Museo dei Gerolamini a Napoli, costituisce l’occasione per approfondire l’iconografia del Santo Gesuita grottagliese. Una iconografia che, seppur condizionata dalle prime raffigurazioni post mortem, può considerarsi di tutto rispetto per quantità e qualità degli artisti che nei secoli si sono cimentati: dagli incisori (F. De Grado, I. H. Stoerchlin, G. Barone, G. Maliar, C. Biondi, P. Morghen, G. Marcucci, P. Guglielmi, F. Biondi, G. D’Onofrio…), ai pittori (L. Mazzanti, A Palumbo, F. Falciatore, F. De Mura, F. Podesti, G. Mancinelli…), agli scultori (F. Ierace, U. Mastroianni).
Sono questi gli argomenti della serata culturale “Iconografia di S. Francesco De Geronimo e storia di un restauro” sui quali interverranno lunedì 31 agosto 2015, alle ore 20, nella Chiesa Madre Collegiata Maria SS.ma Annunziata di Grottaglie in piazza Regina Margherita, il dott. Carmine Danna e il prof. Rosario Quaranta. Il primo (che ha condotto proprio su questo ritratto una tesi in Metodologia del Restauro presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli) si soffermerà sull’importanza del ritrovamento e del restauro dell’opera raffigurante il De Geronimo conservata nel museo dei Gerolamini; il secondo farà una panoramica introduttiva sulla produzione iconografica del grande concittadino e missionario gesuita.