Il proibizionismo e la demonizzazione che ha afflitti la canapa indiana negli ultimi decenni ha quasi cancellato il ricordo dei quasi innumerevoli vantaggi che da secoli questa pianta ha offerto all’uomo. Si può quasi dire che non vi sia campo della vita quotidiana in cui la canapa non sia stata usata e non si possa ancora utilizzare: dall’abbigliamento ai materiali da costruzione, dai prodotti per la cura del corpo alle applicazioni terapeutiche.
Ed è proprio all’aspetto terapeutico che da qualche anno si guarda con più attenzione, partendo spunto dalle esperienze americane dove per affrontare e contrastare gli effetti negativi di alcune patologie viene oramai largamente impiegata la cannabis, ovviamente sotto stretto controllo medico.
La Puglia è una regione pioniera in questo campo, e già alcune iniziative stanno smuovendo l’attenzione della opinione pubblica e contribuendo a cancellare l’idea negativa che in tanti hanno della cannabis come mero prodotto stupefacente; ed è ancora la Puglia a segnare un nuovo passo avanti, con un evento di rilevanza internazionale. Si tratta del convegno organizzato dalla associazione “Vite da Colorare”, che si terrà a Grottaglie il 22 novembre a partire dalle ore 17.00 presso l’auditorium del Liceo Artistico “Vincenzo Calò” in via Jacopo della Quercia, 1 ed avrà come tema “Effetti benefici della cannabis terapeutica”.
Il convegno vedrà la presenza di relatori sono di grande levatura ed affronta un tema di rilevanza internazionale, tanto che il 2 dicembre presso l’ospedale “NYU Medical Center “di New York si terrà un evento analogo.
Il convegno sarà aperto a tutti ed offrirà la possibilità di ottenere informazioni corrette ed affidabili sulle possibilità di cure con la cannabis terapeutica, una sostanza che – ricordiamolo – l’uomo usa sin dalla notte dei tempi sfruttando le sue proprietà analgesiche, sedative e miorilassanti.
In Italia dal 2007 esiste, almeno teoricamente, la possibilità di ottenere la prescrizione con ricetta medica di alcuni derivati della cannabis dalle riconosciute proprietà terapeutiche, ma per via di una procedura burocratica abbastanza complessa e della mancanza di adeguati protocolli attuativi a livello regionale, per i pazienti che potrebbero trarre beneficio da queste cure è quasi impossibile poterle ottenere.
Il convegno del 22 novembre vuole fare il punto sulla situazione attuale in Italia, sia dal punto di vista terapeutico che politico e sociale, grazie alla presenza di relatori che offriranno la loro esperienza in questo campo. I saluti della città saranno portati dal Sindaco di Grottaglie, Ciro Alabrese, mentre il tema del convegno sarà introdotto da Massimo Quaranta, Presidente della associazione “Vite da Colorare”, Associazione jonica che si occupa di malattie rare e neurologiche gravi.
Si entrerà poi nel vivo della discussione con Donato Pentassuglia, Assessore alla sanità ed al welfare della Regione Puglia, che relazionerà su “L’esperienza innovativa della Regione Puglia sulla cannabis terapeutica”, seguirà Lucia Spiri, Presidente dell’Associazione “La pianTiamo” di Racale , che presenterà la sua associazione e parlerà della loro esperienza di coltivatori, seguita dal Dottor William Verardi, della stessa associazione salentina, che approfondirà il tema “Dall’urgenza dei malati al progetto pilota”.
Andrea Trisciuoglio porterà la sua testimonianza, mentre Dottor Alessio Mercurio, neurologo e libero ricercatore dipartimento di neurologia e psichiatria dell’Università La Sapienza di Roma, affronterà il tema: “Farmacologia molecolare e clinica dei cannabinoidi”.
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Dal punto di vista politico e sociale sarà Sergio Blasi, consigliere regionale pugliese autore della legge relativa all’impiego della cannabis terapeutica in Puglia a discutere di: “Introduzione di sperimentazione di medicinali da cannabinoidi attraverso la promozione di progetti pilota”
Si tratta, insomma, di un evento che proietta la Puglia, e Grottaglie, all’avanguardia nello studio e nell’analisi di questo tema delicato, che va affrontato senza falsi moralismi e dissipando ombre e sospetti che una legislazione forse troppo miope in passato ha voluto seguire, ma prima e più di tutto, si tratta di una occasione più unica che rara per poter conoscere informazioni teoriche ed esperienze pratiche e personali di prima mano, che potranno essere senz’altro utili a chi, per svariati motivi, potrebbe trarre giovamento dall’utilizzo terapeutico dei derivati della cannabis nel trattamento di patologie autoimmuni, neurodegenerative e neoplastiche, ottenendo significativi beneici sul decorso delle malattie oltre che sulla gravità dei sintomi.
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