Sono necessari dai 2 ai 3 milioni di euro e almeno 3 anni per poter sperare di vedere in funzione, nella totalità delle sue attività, il Centro Servizi per l’Agricoltura. Si può riassumere cosi la prospettiva di voler veder in funzione il capannone e la palazzina ad essa legata progettati per esser snodo nevralgico del settore che traina l’economia grottagliese.
L’analisi è quella emersa a seguito della discussione del primo punto all’ordine del giorno della massima assise cittadina, convocata per oggi. Il tema è stato sollevato da una interrogazione formale firmata dal Gruppo consiliare del Partito Democratico, presente tra i banchi del Consiglio con i due consiglieri Francesco Donatelli e Ciro Petrarulo.
Nella discussione lo stesso Donatelli ha chiesto lumi sulla mancata attivazione del Centro Servizi ricordando le scelte dell’Amministrazione D’Alò in contrasto con le linee guida attivate prima del suo esordio: Donatelli ha ricordato la volontà di voler terminare prima il capannone e poi la palazzina degli uffici, poichè quest’ultima sarebbe stata a servizio del primo e non viveversa.
Il sindaco ha fatto un excursus su tutta la vincenda, partendo dal 1992 ad oggi, terminando la sua disquisizione su questo aspetto: per vedere attivo il Centro occorrono dai 2 ai 3 milioni di euro e almeno 3 anni.
Nel suo intervento D’Alò ha lasciato porte aperte ad eventuali possibilità che potranno giungere dal PNRR (al momento non esistono bandi in merito) e alle possibilità che potranno sorgere con Agromed.
L’interrogazione del PD