Lavoro in agricoltura e resilienza al tempo del rinnovo contrattuale. Se n’è parlato mercoledì sera a Grottaglie nel convegno della FLAI-CGIL dal titolo “Agricoltura resiliente – La forza della contrattazione per riconquistare diritti, lavoro, salario e dignità in agricoltura”. Al dibattito hanno partecipato il segretario generale CGIL Taranto Paolo Peluso, la segretaria FLAI Lucia Lapenna, il segretario nazionale FLAI Giovanni Mininni, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Cosimo Borraccino e il direttore di Confagricoltura Taranto, Carmine Palma.
“La resilienza – ha sottolineato Palma nel suo intervento – è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà, in sostanza adattarsi al cambiamento delle cose, soprattutto quando vanno nel verso sbagliato: è ciò che, in fondo, gli agricoltori fanno da millenni. Un assunto ancor più vero nella difficile fase attuale, in cui il mondo agricolo sta affrontando una serie di condizioni avverse: calamità naturali, gelate, grandine e Xylella, e soffocanti burocrazie che generano giungle normative. Ma anche le asimmetrie dei mercati, dove le regole del gioco sono piegate da dinamiche complesse che vanno ben oltre le teste degli imprenditori, dei lavoratori e dei sindacati agricoli. E’ in una fase come questa, cioè, che bisogna costruire forme avanzate di adattamento, resilienti appunto, per consentire agli uni e agli altri di poter restare protagonisti attivi della realtà produttiva”.
Palma ha poi fatto riferimento alle difficoltà concrete che le imprese agricole stanno incontrando nel reperire manodopera in alcune aree del Tarantino: il paradosso del lavoro che c’è e dei lavoratori che non si trovano. “Mancano lavoratori italiani – ha chiarito Palma – e quelli extracomunitari disponibili non sempre sono regolari. Le aziende serie come quelle di Confagricoltura, che rappresenta quasi un terzo delle giornate di lavoro della provincia di Taranto, circa un milione su tre, devono scontrarsi anche con questa complessa realtà”.
Di qui l’apertura al dialogo con la CGIL: “Siamo disponibili a percorrere strade in comune – ha rimarcato Palma – come abbiamo fatto con l’ultimo contratto sperimentale, che ora va verso il rinnovo. Per questo chiediamo che questo esperimento positivo diventi una modalità strutturata e stabile di organizzare i rapporti tra imprese, lavoratori e sindacati, nonché i reciproci diritti e doveri. Abbiamo anche l’ambizione di costruire insieme forme di welfare che non lascino indietro i lavoratori agricoli, penso ai bandi Ebat-Faila per le visite mediche, i corsi di aggiornamento e le borse di studio a sostegno delle famiglie. E allo stesso tempo – ha concluso il direttore di Confagricoltura – vorremmo che in questi percorsi le aziende e i lavoratori fossero sempre più parte attiva e non, semplicemente, controparte contrattuale o sindacale”.