Le gravine sono profonde valli erosive di origine carsica, a fondo generalmente piatto, diffuse in massima parte nell’arco ionico a cavallo tra Puglia e Basilicata. Il loro nome deriva del termine pre-latino “grava” che ha il significato di pozzo o buca, e dal termine messapico “graba”, che indica invece l’erosione di una sponda fluviale. Alla gravina è quindi associato il concetto di profondità, a differenza all’aspetto più superficiale che caratterizza invece un’altra classica tipologia di valle carsica pugliese, la lama. Grottaglie comprende nel suo territorio ben cinque gravine, ed è costruita parzialmente a ridosso di alcune di queste ed in parte all’interno delle stesse, come nel caso del quartiere delle ceramiche. Tra queste gravine, quella da molti considerata la più affascinante ed importante è quella di Riggio, situata nella parte nord-occidentale del territorio di Grottaglie, dista circa 4 km dal centro abitate ed ha una estensione di circa 1300 metri con profondità media di 25 metri.
La gravina di Riggio è uno scrigno naturale di inestimabile ricchezza e valore, per la quantità e la varietà delle specie vegetali ed animali ospitate, oltre che per la ammaliante bellezza delle grotte che la puntellano, alcune di origine naturale, altre frutto dell’ingegno e del lavoro umano. Una delle particolarità forse più affascinanti della gravina di Riggio era la presenza dell’unica cascata naturale presente in Puglia, che dopo un salto di circa 15 metri alimentava il cosiddetto “caggione”, un fossato sottostante che è servito a lungo come riserva d’acqua per quanti per secoli hanno abitato stabilmente la gravina e che a sua volta dava alimento ad un ruscello che rendeva la gravina un luogo umido con un pregevole ecosistema.
Oggi la cascata si forma solo nei periodi di forte pioggia, ma non per questo Riggio non ha bellezze altrettanto importanti da offrire. Basta armarsi di un abbigliamento comodo, buona volontà, un po’ di curiosità e molta attenzione per immergersi nelle bellezze che questo incantato angolo del nostro territorio è capace di offrire: dalle grotte che ancora presentano le testimonianze della presenza dei monaci basiliani alla tarantola della Puglia, che con i suoi tre centimetri di lunghezza del corpo è uno dei più grandi ragni italiani per non dimenticare upupa, volpi, ricci, falchi e pipistrelli, passando per la Cripta del Salvatore con gli affreschi del X secolo.
Ricchissima inoltre la varietà della vegetazione, caratterizzata sia da erbe aromatiche come timo e rosmarino, che da tarassaco, ginepro, rovi e capperi. Per godere al meglio delle bellezze che la gravina di Riggio (e non solo) è in grado di offrire, e per scoprirle con il massimo della sicurezza, il consiglio è quello di affidarsi alla guida di personale esperto, come quello del Gruppo Grotte Grottaglie, che presso l’eremo di Santa Maria in Campitelli potrà fornire tutte le informazioni necessarie e concordare eventualmente una visita guidata con gli interessati.
La gravina di Riggio a Grottaglie. Le grotte preistoriche, gli affreschi del X secolo, la cripta del Salvatore. Video. Ecco un video documentario in HD:
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