Cammino tra un Occidente perduto e smarrito e un Oriente che mi affascina ma diventa indefinibile.
Dentro di me convivono destini di secoli ma il mondo cattolico è sempre più distante.
I monaci del deserto sono come gli sciamani. Non hanno nulla di Pietro. Io sono nella cultura del sorriso e delle danze arabe. Non accetto il senso di colpa.
Mi spaventano coloro che vivono di sensi di colpa. Sono tenebre. Sono ferire e uomini che si sentono martiri in un martirio disperante! Gli occhi bassi come se le pene degli Universi fossero tutte tra le loro mani.
Io amo il sorriso e chi sa giocare a carte scoperte. In un’altra vita sarò stato un forte giocatore di poker. Ma anche nella mia giovinezza.
Quando tornavo all’alba nelle mie notti tra danzatrici e vento d’Oriente. Ora il tempo è trascorso. Voglio lasciare nel cuore tutto ciò che ho vissuto e ripartire per altri viaggi.
Il mondo cattolico senza eresia mi deprime. Che provocazione la mia… Io sono un intellettuale che conosce il contro. Mi piace gramscianamente il termine intellettuale. A chi imbarazza?
Ho imparato che gli sciamani hanno gli angeli. Contraddizioni? Ma no. I CATTOLICI senza ERESIA non racconta no altro che le piaghe di Cristo.
La vita è fatta di fantasia. Come il Gesù nel Tempio. Ho vissuto tra gli sciamani ed ho abitato la danza dei dervishi lungo le terre delle pietre d’Oriente. Ma l’Occidente è terribile.
Il mondo giudaico cristiano è Oriente o Occidente o è il compromesso storico in incipit? I morti continuano a non essere uguali.
Cosa è la tragedia?
Non è vero che il senso tragico nasce con la Grecia e in Occidente. La commedia che si illude di essere tragedia nasce in Grecia.
L’ironia e l’illuminazione e il sorriso trovano nel Namaste la voce più eccitante.
La vita e lo sguardo come danza e come cielo vivono in Persia.
La comunicazione con l’aldilà e l’ascolto del e nel silenzio con il mondo sciamanico che ha la bellezza del volo delle aquile.
Il mondo giudaico cristiano sigilla la Croce il peccato e il perdono nel tradimento consumato o da consumare. Il mondo cattolico ha la tristezza fattasi commedia perché tutti peccatori siamo. Così si sottolinea. La teologia è la morte vera e non solo simbolica di Cristo. Perché toglie la fantasia il mistero e il sogno nel nome della ragione di una Verità.
Quest’ultimo viaggio teologico non mi ha mai convinto perché non vorrei vivere di ferite e di piaghe. Io sono un credente ma le mie religioni con il mondo giudaico ebraico sono distanti. Non sono costretto da alcuna teologia ad accettare. Io vivo di mistero.
Rifletto sulla Grecia.
Ascolto i dervishi.
Accolgo e regalo un Namaste e sono pienamente dentro questo mondo.
Vivo il silenzio degli sciamani e mi lasciò vivere con serenità.
Non appartengo alla Croce come simbolo di morte. È angosciante anche il loro cantare. In altre culture la Croce è un sorriso.
Noi ancora portiamo la tristezza l’angoscia la morte e il senso di colpa di un Occidente che ha messo in croce Cristo. Ma così non è. È il mondo ebraico giudaico che ha crocifisso il Cristo ma vogliono far ricadere le colpe su chi mai è stato giudaico ebreo.
È la solita storiella che si ripete.
Gli sciamani sorridono e sanno che la verità non è questa e non domandano non interrogano ascoltano le aquile. Il mio giardino ha rose anche d’inverno e vivo di armonie.
Il mondo cattolico pietrino mi porta il senso delle tenebre. Il mito attraverso gli archetipi trasformato nella dolenza del senso di colpa che è sacro.
Io amo le albe e i tramonti. L’orto degli ulivi non ha fantasia. Ha finzioni.
Ma è un discorso che si ripete da millenni. E da millenni si resta addolorati e oranti bel dolore. La preghiera è gioia è comunicazione è interlocuzione. È fare l’amore!
Che il dio del Sole sia con te! Gli sciamani mi accompagnano gli angeli degli sciamani segnano profeticamente il cammino.
I danzatori sono vento d’Oriente. Gli ebrei non mi convincono e sono presuntuosi e pregiudiziali i cattolici senza eresia non sono la storia ripetono sempre la stessa storia.
Io resto accampato bella mia tenda. Senza rimorsi e aspetto che si faccia primavera.
Gli sciamani hanno gli angeli. Sono i danzatori della pioggia del vento e della fantasia. Senza fantasia si diventa tristezza.
Il mondo giudaico cristiano non conosce la fantasia. È impregnato di una storia che loro stessi hanno scritto. Ma la storia davanti al mistero non ha senso.
Un solo esempio: osservateli nei loro vestimenti e nel tono delle preghiere… Ma cosa ci fa il Canto di Salomone nel loro mondo… Già il mondo arabo…