“Cultura,scuola e beni culturali. Ieri, oggi, domani. Processi formative e nuove culture”. È stato il tema di un interessante Convegno svoltosi a Palazzo Sora a Roma al quale hanno partecipato studiosi e giornalisti. Tra gli interventi che hanno provocato uno straordinario e significativo dibattito c’è stato quello di Pierfranco Bruni in qualità di Vice Presidente Aggiunto del Sindacato Libero Scrittori Italiani, che si è soffermato sul rapporto tra scuola e cultura nel mondo contemporaneo attraverso anche le innovazioni che la scuola dovrebbe sviluppare.
“Siamo in un tempo di grandi cambiamenti non solo istituzionali e culturali, ma anche ad un approccio verso nuove forme di comunicazione tra cultura tradizionale e nuovi saperi. Se la scuola è cambiata nel corso di questi decenni come spesso viene ribadito, ha sostenuto Pierfranco Bruni, è anche vero, ammesso che sia cambiata, che bisogna ristrutturare tutto il ‘pianeta’ scuola partendo con l’abolizione degli esami di maturità”.
“Oggi non hanno più una loro precisa funzione. Dopo aver percorso anni, ha sempre sostenuto Pierfranco Bruni, con una precisa metodologia e una funzione didattica e culturale adattata da docenti che ben conoscono e hanno seguito i passaggi ‘epocali’ ed esistenziali di un giovane metterlo in mano ad una commissione che non conosce nulla dei riferimenti mi sembra, in un tempo come il nostro abbastanza anacronistico.
Un esame non può avere la capacità di ‘classificare’ anni scolastici vissuta da un ragazzo e tipologie di apprendimento. Vanno chiaramente aboliti. Poi c’è anche una questione economica.
In questo caso, ha ribadito Pierfranco Bruni, mi rivolgo direttamente al Presidente del Consiglio Renzi. Si fanno tagli in tutte le direzioni. I Commissari e il Presidente che valutano sono pagati. Hanno una indennità e così via. Non possiamo più permetterci ciò. Chiedo, anche per le relative situazioni legati alla minimizzazione delle spese e quindi alle restrizioni economiche generali, che venga fatto un provvedimento per l’abolizione degli esami di maturità. In fondo a cosa servono? A valutare? Ci sono già i docenti interni che danno una valutazione. I soldi per presidente e commissione possono essere investiti diversamente sempre nell’ambito scolastico”.
Si è trattato di un intervento elegante ma deciso e Pierfranco Bruni ha investito, con questa sua relazione che, comunque, ha toccato vari aspetti del rapporto tra scuola e cultura compresa l’adozione del libri scolastici di testo, il Presidente del Consiglio Renzi chiedendo ufficialmente l’abolizione degli esami di maturità.