Succhietto, ciucciotto, gigio… chiamatelo come volete, è quel dolce metodo per calmare i pianti frenetici dei neonati. Tettarella artificiale alla quale il bimbo ci si attacca per consolarsi o per evitare che mangi ad ogni ora e che stia attaccato al seno della sua mamma con dei pasti irregolari.
In linea di massima, il gigio o gigetto o ciuccio è questo. C’è chi, invece, non sa nemmeno cosa sia poiché il proprio figlio l’ha rifiutato sin dall’inizio. La mia personale esperienza mi ha portato a vedere il gigio come,invece,un alleato per “depistare” l’insaziabile mio figliolo dal voler sempre mangiare ogni minuto ed evitare che ci fosse l’allattamento h24! E in più, seppur in maniera ossessiva, alla Maggie Simpson per intenderci, a farlo dormire tutta la notte dai suoi 3 mesi di vita in poi.
Esperienza, questa, che certo non insegna né tantomeno deve essere vista come metodo migliore ad un regolare allattamento o altro ma questo per illustrarvi quanto mio figlio possa essere attaccato al gigio e quindi, capire,leggere e seguire eventuali vostri consigli sul come adesso toglierlo. Come me, anche altri genitori avranno questo problema che si presenta come tale da circa 2 anni fino ai 4…anni cruciali in cui, questo loro “ciucciare” può diventare un serio problema per il giusto sviluppo dell’arcata dentale e per il loro palato.
Esistono dei metodi come “spolverare” il ciuccio con il peperoncino o il sale o il pepe o tagliare la punta ma, dal mio punto di vista, li vedo, come dire…bruschi e anche pericolosi. Voi cosa ne pensate? Come avete fatto con i vostri piccini? Il metodo? Le reazioni?