Lo sport è un’attività fisica potenzialmente in grado di farci vivere meglio, anzi molto meglio: non è un caso che tra i sintomi principali che denotano la perfetta salute del neonato è proprio il sentirlo “scalciare”.
Ma, per i bambini, quale potrebbe essere l’età giusta per cominciare?
Non ci sono regole ben precise che determinano l’inizio ad una pratica sportiva costante (a prescindere dalla disciplina scelta) ma, in modo del tutto naturale, occorrerebbe ascoltare le richieste del proprio figlio che, generalmente, iniziano quando interagiscono con altri bambini e si confrontano con i loro compagni di giochi.
Se un bambino acquisisce l’abitudine a un’attività fisica, una volta diventato adulto, più facilmente continuerà a praticarla.
L’età giusta potrebbe essere dopo i 3 anni ma non a livello agonistico ma in forma di gioco, con delle piccole regole date con delicatezza.
Occorre precisare che l’attività fisica incide in modo determinante sulla struttura del corpo, conformazione e funzioni in termini positivi: si ha una riduzione del grasso e un aumento della massa corporea magra (muscoli) senza variazione di peso, miglioramento del trasporto di ossigeno in tutto l’organismo che persiste anche quando l’attività viene sospesa e l’aumento della forza muscolare.
Il primo approccio di attività fisica organizzata può essere il nuoto per due motivi: è una attività naturale e i bambini imparano a nuotare, il che rappresenta una importante acquisizione per la sicurezza personale.
E poi anche la ginnastica e la danza.
L’attività sportiva intesa come disciplina dovrebbe essere avviata attorno ai 6/7 anni ed è molto importante che sia il bambino a scegliere uno sport di suo gradimento in quanto deve sentirsi gratificato dalle attività che pratica.
E’ diseducativo dal punto di vista sia fisico sia psicologico, costringere un bimbo a praticare uno sport che non ama.
In genere i bambini sono più attratti dagli sport giochi (calcio, pallavolo ecc.) perché più divertenti.
Attenzione alla scelta degli sport, in quanto esistono delle attività “non complete” cioè quelli che mettono in movimento solo alcuni muscoli: ciclismo, calcio, tennis, sci da discesa, scherma.
Per chi pratica questi sport, è bene che praticano delle attività complementari come il nuoto o ginnastica specifica per i muscoli che non vengono utilizzati.
Gli sport invece “completi” sono la pallacanestro, pallavolo, nuoto, canottaggio e lo sci da fondo.
Infine, lo sport, aiuta a prevenire comportamenti scorretti come il fumo, l’uso di droghe e abitudini alimentari sbagliate, ma soprattutto permette di insegnare ai più piccoli valori come l’amicizia, la collaborazione, l’autostima e la disciplina.