I soldi, questi sconosciuti per i nostri figli fino ad una certa età. Eppure, occorre insegnargli la loro gestione in quanto fanno parte dell’esistenza e del rispetto delle regole. Come tanti altri insegnamenti, è il genitore che deve dare il buon esempio ed insegnare ai propri figli il valore del denaro ed inserirlo gradualmente nell’economia della famiglia.
La prima regola fondamentale dovrebbe essere che i soldi non devono diventare il “termometro” dei propri stati d’animo: sono triste e arrabbiato se ho pochi soldi e non compro, sono felice e soddisfatto se ho tanti soldi e posso acquistare tutto quello che voglio. Insegnare l’uso responsabile dei soldi vuol dire formare degli adulti che daranno il giusto valore non solo al denaro, ma anche al lavoro, all’acquisto e al risparmio.
Far capire loro che i soldi non crescono sugli alberi, nemmeno nel cassetto o nel bancomat ma sono frutto dell’impegno quotidiano di mamma e papà che trascorrono molte ore del giorno al lavoro per guadagnare quello che servirà a comperare da mangiare, i vestiti, le medicine, i libri per la scuola o anche per andare al cinema o in vacanza.
Sarebbe utile adattare alle varie fasce d’età, “lezioni” sulla conoscenza del denaro e sulla loro utilità. Fino ai 7 anni, imparare a riconoscere le monete e la banconote per dimensione, colore e peso come se fosse un gioco e regalare un salvadanaio colorato per raccogliere i primi soldini ricevuti in regalo da genitori, zii e nonni. Oppure disegnare tutto quello che si può comprare con 1,2,3 o 5 euro!
Dai 7 anni, al salvadanaio, si potrebbe affiancare una piccola somma settimanale cioè la “paghetta”, strumento giusto per aiutare i bambini ad imparare a gestire il denaro, con delle regole: se viene spesa tutta subito, non se ne riceverà un’altra fino a quella successiva.
Regole che vanno stabilite da genitori e figli e, soprattutto, vanno rispettate.
Da 11 anni circa, una volta aver consolidato le nozioni basi per una corretta gestione del denaro, si introdurrà naturalmente il concetto del risparmio e della gestione dei propri guadagni personali per un acquisto futuro: maggiore sarà il mio accumulare paghette, più alta sarà la possibilità di fare un acquisto il cui valore è molto alto rispetto alla mia disponibilità settimanale.
Utile e pratico è insegnare ai propri figli ad annotare su un quadernetto le proprie spese o a calcolare il risparmio di un numero preciso di paghette non spese per un anno e a quale somma si potrebbe ottenere mettendole da parte.
Importante, spiegare ai nostri figli che la disponibilità di soldi non è uguale per tutti: ci sono poche persone che hanno molti soldi, ci sono molte persone che hanno pochi soldi e ci sono molte persone che non hanno i soldi nemmeno per mangiare.
Far capire che, i soldi, oltre che a soddisfare i nostri desideri, possono essere usati anche per offrire a chi è più povero di noi la possibilità di non morire di fame, di studiare o di prevenire una malattia.
Risparmiando i soldi che avremmo speso per mangiare un gelato, cioè con una rinuncia piccolissima, possiamo dare un aiuto grandissimo.
Anche in questo modo, è utilizzare i soldi nel modo giusto.