«Ora, a mente fredda, lucida, noi giovani CoR, possiamo dire la nostra su ciò che è passato in sordina per molti, ma che ha colpito in maniera forte una fetta di popolazione.» E’ quanto riportato da una nota stampa del Coordinamento Provinciale dei Conservatori e Riformisti di Taranto.
«Volutamente – prosegue la nota, abbiamo voluto attendere per esprimerci, poiché conoscendo bene i meccanismi universitari, abbiamo cercato, dapprima di risolvere in CdA la situazione, per poi dire la nostra. Molti ragazzi, studenti tarantini e non, si sono ritrovati nella sezione pagamenti per le tasse universitarie, rate da più di 1000 euro. Questo perché, innanzitutto? Molti dicono la propria, ma senza conoscere le varie situazioni. Le cifre alte, con i circa 1200 euro massimi richiesti, sono un frutto del PIANO DI RIENTRO E DI RILANCIO di Uniba, conseguenza di un disavanzo di amministrazione, che ha toccato per un biennio e mezzo tutte le parti dell’Università, dai Docenti, ai Ricercatori, al Personale e, sfortunatamente, anche gli Studenti.
In CdA, con la nostra coalizione Up – Università Protagonista siamo riusciti a proporre alcuni accorgimenti per non costringere i ragazzi a non andar via, decisione estrema ma alquanto realistica. Ora, il punto è uno ed uno solo, poiché, da Tarantini guardiamo soprattutto i nostri studenti. Taranto paga proprio in questi momenti il fatto di essere una piccola realtà inserita all’interno di Uniba, poiché in maniera del tutto oggettiva, non può avere lo stesso trattamento di un Ateneo con 40.000 iscritti. È lo stesso principio per cui gli studenti pagano il Cus – Centro Universitario Sportivo, ma non esiste a Taranto questo Cus!
Ora, per quanto riguarda le tasse abbiamo cercato di risolvere nel migliore dei modi la situazione, prorogando e rateizzandole ulteriormente, ma pare ovvio che Taranto necessita di una progettualità per l’università, altrimenti potremo dire addio ai sogni di gloria e ritornare a studiare a Bari.
Claudio Aurora dichiara in conclusione: “sino a quando sarò ancora Senatore Accademico cercherò di rendere sempre più fattibile l’autonomia amministrativa di Taranto, ma la mia priorità sarà quella di tenere APERTA l’università qui, poiché, da qui a 3/5 anni, di questo passo, con la non curanza dell’amministrazione comunale e non solo, potrebbe essere una vittoria già quella“.