È Francesco D’Onghia il nuovo presidente dell’Associazione Provinciale Allevatori di Taranto. Sostituisce Vito Paradiso che ha guidato l’associazione per 10 anni nella delicata fase delle trattative del prezzo del latte e di tutela e promozione della filiera lattiero-casearia provinciale.
«Non posso che ringraziare – ha dichiarato il neo eletto presidente D’Onghia – il presidente uscente per il lavoro sin qui svolto. I nostri prossimi impegni saranno quelli di sollecitare nell’immediato futuro azioni per salvaguardare e valorizzare il patrimonio zootecnico provinciale, caratterizzato da una produzione lattiera di innegabile qualità in un comparto forte ed importante per l’intera economia regionale».
Classe 1964, Francesco D’Onghia è laureato in Scienze Veterinarie, è un allevatore di circa 100 capi di razza Bruna a Mottola, produttori di mille litri di latte al giorno.
«Salutiamo la nuova dirigenza – ha commentato il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo – proprio nel giorno in cui è stato bancato il primo risultato concreto della nostra mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne. La nostra “guerra del latte”, dopo il testa a testa ed i presidi non stop, ha portato al raggiungimento dell’intesa con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europea ma anche le risorse che le regioni lattiere direttamente interessate possono mettere a disposizione se vorranno sostenere gli allevatori delle loro realtà territoriali. Visto che il prezzo del latte si fa in Lombardia, è evidente che nelle altre regioni italiane la remunerazione ai nostri allevatori non potrà certo scendere sotto i prezzi attuali».
Secondo l’ufficio studi della Coldiretti, tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in più nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio nazionale.
«Contemporaneamente dovrà continuare la battaglia – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Taranto, Aldo De Sario – per evitare che vengano spacciati per prodotti lattiero-caseari “made in Italy” formaggi importati dall’estero. Le nostre stalle sono le più controllate al mondo (in media un controllo, diretto o in auto controllo, settimanale) e offrono un latte dalle elevate caratteristiche nutrizionali. Per quanto riguarda la qualità, è da sottolineare come oltre il 45% delle produzioni serve a realizzare i migliori formaggi del mondo la cui qualità e riconoscibilità sono strettamente legate alla produzione di latte dei nostri territori».