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Ogni volta che ci viene proposto un contratto per la vendita di un prodotto o la fornitura di un servizio, è sempre opportuno riflettere con attenzione e concedersi un po’ di tempo per esaminare attentamente le clausole di fornitura, anche quando tutto sembra chiaro e lineare.

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Questo consiglio vale, a maggior ragione, quando le proposte vengono fatte via teleono, e manca quindi il famoso (e spesso utilissimo) “pezzo di carta” su cui sono indicate le condizioni contrattuale che noi dobbiamo accettare con una firma. A questo proposito, ecco cosa è riportato sulla bacheca face book della “Agente Lisa”, la finestra social usata dalla Polizia di stato per comunicare con i cittadini: “Per avere chiarimenti su una bolletta non recapitata, ho parlato con l’operatore di un fornitore nazionale di energia elettrica – scrive una signora. Risolto il problema, gli ho chiesto di verificare dei dati. E lui, molto professionalmente, ha preso spunto per mettermi in guardia su quella che possiamo definire, senza giri di parole, una vera e propria truffa, che si conclude con la sottoscrizione di un nuovo contratto, ma a insaputa dell’utente!
Probabilmente questi procacciatori cercano così di ottenere qualche nuovo utente, visto che la vendita porta a porta è molto più difficile dopo le tante truffe segnalate.
Ora torniamo alla truffa e vediamo come accade. Prima però dovete sapere che i contratti si possono fare anche telefonicamente e chi ve li propone registra la conversazione come prova del vostro consenso.

Dunque vi arriva la telefonata da parte di un operatore che volutamente rimane sul generico. “Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo verificare”. E lì scatta la trappola. Chi non vorrebbe evitare di pagare una bolletta?
La voce vi chiede: “Lei è il sig. Tizio, residente in via eccetera e eccetera”. Ecco la registrazione è iniziata e voi sicuramente risponderete: “Si”. E con la vostra voce avete confermato i dati. Poi l’operatore vi chiede il Pod, che è una sorta di pin bancomat della bolletta (identifica il posto fisico dove avviene il prelievo dell’energia elettrica – insomma il vostro immobile – e non cambia anche se cambia l’intestatario del contratto). Se lo rivelate possono utilizzarlo.
Quindi, se lo comunicate al telefono siete spacciati. Il vostro nuovo contratto è partito!
E per recedere ci vorrà una raccomandata con ricevuta di ritorno, che potrete fare quando scoprirete di avere aderito ai servizi di un nuovo gestore.

Insomma, il Pod custoditelo gelosamente come il pin del bancomat e, come mi ha raccomandato l’operatore, appena chiamano e vi chiedono il vostro nome, invece di rispondere “Si” domandate “chi parla?” così la registrazione salta

Insomma, ne pensano una più del diavolo, quindi mi raccomando passaparola!»

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FonteBacheca Facebook Agente Lisa - Polizia di Stato